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06/09/2005 Fainas culturales

Paràulas e bisos a pitzu de su biagiu


ASUNI 2005

parole e visioni intorno al viaggio

II edizione
Asuni (Or) 23, 24, 25 settemb



il Progetto ASUNI


Dopo l'esperienza avviata lo scorso anno, si rinnova ad Asuni, piccolo paese di circa 400 abitanti nell'interno della Sardegna, l'evento Parole e visioni intorno al viaggio voluto dall'Associazione Su Disterru con l'Amministrazione comunale guidata da Sandro Sarai e l'apporto fondamentale della popolazione. 

Parole e visioni intorno al viaggio - come in luglio l'Asuni Film Festival diretto da Enrico Pitzianti - è un tassello, un momento di passaggio del più ampio progetto di distretto culturale la cui linea guida fondamentale è un rapporto reale ed equilibrato col territorio, dunque la scelta politica di operare secondo un modello di sviluppo sostenibile per conservare dignità, coscienza etica e tensione partecipativa nei suoi abitanti. 

Un intervento culturale ecologico che affianca l'operazione di recupero delle strutture abitative del paese con metodologie di bio-architettura e la conseguente attenzione all'ambiente circostante. Un progetto rispettoso, non colonizzante, una festa che appartiene realmente agli asunesi e che, in auspicabile relazione armonica con loro, non vorrebbe sovraccaricare, né invadere, né destabilizzare l'equilibrio del paese, ma piuttosto innescare processi consapevoli di valorizzazione delle risorse umane, ambientali, culturali. 

Futuri obiettivi sono un Museo dell'emigrazione, luogo della memoria e sede di scambio con le culture migranti, ed un Centro residenziale di produzione artistica e progettazione culturale. Si vorrebbero infatti creare le condizioni per la produzione di eventi (progettualità) ed oggetti (libri, CD, audiovideo) secondo un modello (esportabile) ed uno stile (produttivo e culturale) fortemente caratterizzanti della qualità e delle metodologie del PROGETTO ASUNI.


Parole e visioni intorno al viaggio, già alla sua seconda edizione, quest'anno prevede ancora una volta interventi mirati anche nei contenuti e, non essendo un festival o un contenitore di spettacoli, si propone come: 

- laboratorio che cerca di lasciare tracce e favorire possibili sviluppi (partecipazione, gestione) con effetti duraturi e diffusi nel corso dell'anno, riversando un indotto economico interamente gestito dalla comunità e, soprattutto, dando motivazioni, coraggio operativo e prospettive ai giovani;

- evento fruibile agevolmente per una reale possibilità di relazione col pubblico; 

- luogo di sperimentazione in cui gli artisti invitati, oltre ad avere uno spazio di presentazione del loro lavoro, possano creare eventi interattivi improvvisati. 





Il progetto artistico e la direzione sono del poeta Alberto Masala.




le installazioni


Seconda fase di is Manus (le Mani), il lavoro di Anton Roca, artista catalano che l'anno scorso ha effettuato il rilevamento della geografia palmare degli abitanti fotografandone le mani e raccogliendone in schede i brevi racconti dell'esistenza di ognuno. Quest'anno, come segno di accoglienza, ogni famiglia esporrà alla finestra uno stendardo che riproduce l'immagine delle mani aperte, in posizione di offerta, di un suo componente (la madre, il padre, la nonna...).

Avvio del progetto is Boxis (le Voci), con cui MIeLÙ (Arianna Ulian e Pierangelo Galantino) comporranno un’installazione/performance musicale per memoria ed elettronica. Il duo, attraverso il coinvolgimento degli abitanti, crea la scatola sonora del laboratorio di Asuni, dove risuonano voci e suoni, filtrati attraverso la ricomposizione ed improvvisazione elettronica, per giungere a disegnare una partitura acusmatica imbevuta di memorie e voci del paesaggio sonoro locale.

Lidia León, Fabiola Ledda e Chiara Mulas propongono installazioni visuali in tre diverse case contadine (lollas) svuotate dall'emigrazione. La matrice che le accomuna è, oltre l'appartenenza di genere, quella della migrante che reinterpreta nel contemporaneo gli archetipi della propria cultura e ne trasporta l'eredità negli altrove in cui vive. 
Tre lavori che, partendo dall'immagine fotografica ed il video, elaborano con forza e crudezza espressiva una dimensione che supera le barriere tecniche e narrative imposte dal mezzo, entrando a pieno titolo in quella tensione artistica attuale che afferma la necessaria abolizione dei confini espressivi convenzionali.
Lidia León, colombiana, in mis Cuerpos: mi Alma, ritrova patria, identità ed appartenenza spirituale identificandosi nelle esasperate icone di particolari fisici dei componenti della propria famiglia, smembrata e dispersa in tre continenti.
Fabiola Ledda, sarda nata in Germania, presenta due lavori conseguenti realizzati entrambi con l'autoscatto. In Bia e Degradabile il soggetto rappresentato è la donna contemporanea, disgregata fra le contraddizioni imposte dal sociale e la differenza del proprio essere biologico, che, in Ofelie, da fragile ed irreale fuga nel sogno diventa deriva di follia.
Chiara Mulas, sarda, rompe decisamente col ruolo tradizionale indossando (prima donna nella storia) la maschera de s'ultzu, il dio-capro del rituale dionisiaco di Samugheo, paese confinante con Asuni. In Chiapra avviene un morphing, una trasfigurazione proibita, in cui la donna assume visibilmente il ruolo della propria demonizzazione. E ne rivendica l'orgoglio anche davanti ad ogni possibile rogo.


la scrittura


Anche qui la presenza di Jack Hirschman, (in Italia: Quello che conta, Soglia infinita, due diverse edizioni di Arcani (2000 e 2004), Volevo che voi lo sapeste) considerato il più importante poeta americano vivente, e quella di Agneta Falk, (in Italia: It¹s not love, it¹s love) una delle più significative voci femminili della poesia europea, confermano il livello e le scelte già proposte lo scorso anno: Asuni prosegue nel proporre espressioni poetiche originali, incondizionate, fuori dai rituali dell'accademia e della poesia da tavolino, capaci di comunicare con forza ed intensità davvero non comuni nel panorama letterario internazionale. 

Ad essi si affiancano alcune fra le più interessanti voci di sardi: Giovanni Maria Bellu, giornalista d'importanti inchieste (Ilaria Alpi, Commissione stragi, Ustica, Stay Behind) e scrittore. Ha pubblicato: nel 83, con Roberto Paracchini, Sardegna, storie di terrorismo (Cuec), con Giuseppe D¹Avanzo, I giorni di Gladio (Sperling & Kupfer), nel 93, con Sandra Bonsanti, Il crollo (Laterza), nel 2004 I fantasmi di Portopalo (Mondadori, premio Vittorini 05). Dalla vicenda ha tratto l¹opera teatrale la nave fantasma scritta assieme a Renato Sarti e Bebo Storti.
Francesco Abate, giornalista professionista e Dj Frisco nei club dell'isola. Romanziere: Mister Dabolina, (Castelvecchi), Il cattivo cronista e Ultima di campionato (il Maestrale), premio Solinas 99 come soggetto cinematografico e Giulia Clarkson, che ha pubblicato racconti e due romanzi: Le stagioni di Flora (Mediterranea Media, vincitore del concorso Le Collane di Med) e La Città d¹Acqua, (il Maestrale, premio Deledda sez. Giovani 02). Due scritture singolari ottimamente emerse dal recente paesaggio isolano ed anch'esse cariche di poesia: del quotidiano (Abate) e dell'evocazione lirica (Clarkson).

A cavallo fra musica e scrittura, fra ricerca e prassi, Franco Fabbri, musicologo, studioso dei fenomeni migratori nella musica, musicista egli stesso: tutti lo ricordano infatti come autore e chitarrista degli Stormy Six, uno dei più importanti gruppi di rottura della storia italiana. Il suo lavoro costituisce la saldatura ottimale fra parola e gesto del pensiero artistico.


la musica


Anche quest'anno i musicisti saranno fondamentale tramite dell'evento conducendo, a turno, i concerti in jam, le improvvisazioni con gli altri musicisti, gli scrittori, i poeti.

Il violoncellista Tristan Honsinger, artista unico nel suo genere, è uno dei più affermati esponenti della musica improvvisata contemporanea, leader di gruppi, autore di innumerevoli progetti, collaboratore abituale di musicisti come Steve Lacy, Evan Parker, Derek Bailey, Louis Moholo, Barre Phillips, Anthony Braxton, dell'Instant Composer Pool di Misha Mengelberg e Han Bennink, del quartetto di Tobias Delius, di tutte le ultime formazioni di Cecil Taylor. Solista d'eccezione, improvvisatore, compositore, melodista fantastico, ha partecipato a festival e rassegne in tutto il mondo.

Lullo Mosso, contrabbassista, cantante ed attore, nei più disparati ambiti: jazz (suonando a fianco di grandi musicisti come Steve Lacy, Lester Bowie, Tim Berne, Han Bennink, Massimo Urbani, Enrico Rava, Paolo Fresu...), rock, musica popolare, da ballo, musica etnica, sulle navi da crociera, e con progetti originali di musica di ricerca e confine (Vakki Plakkula, Jorge, Specchio Ensemble, Collettivo Bassesfere, Clangreco, Shellvibes, Roy Paci Corleone). 

Il progetto Asuni di quest'anno è inoltre fiero di ospitare Andrea Pisu, un giovanissimo suonatore di launeddas con grandi doti di esecutore della musica tradizionale, che con coraggio ed intelligenza si avvicina all'improvvisazione contemporanea in un percorso quasi inedito per il suo strumento. A lui, il più giovane, verrà affidata la celebrazione del rito propiziatorio d'apertura con un concerto al tramonto di fronte alle Domus de Janas, il luogo sacro delle celebranti della Dea.

Infine Riccardo Pittau, anche lui giovane ma con un già grande percorso (ha suonato con Lester Bowie, Steve Lacy, Elliot Sharp, Misha Mengelberg, Roswell Rudd, Michael Riessler, Antonello Salis, e tanti altri) condurrà l'Orchestra laboratorio di Asuni che esordisce con 3tones_21sec (nascita, vita e morte dell¹universo). Il progetto di sonorizzazione su montaggio video nasce dal Laboratorio musicale aperto diretto dallo stesso Pittau che da un anno lavora con i giovani del paese o provenienti dalle bande musicali e dai gruppi rock della zona. È una prima evidente traccia di come il progetto Asuni stia incoraggiando ed organizzando capacità ed intelligenze. Da un'idea di Luana e Remo Cau, che ha realizzato il montaggio video sulle musiche di Pittau, i musicisti sono: Luana Cau, Matteo Secci, Pamela Secci, Dario Secci, Claudio Masnata Puddu, Ivan Secci, Stefano Foffo Tetti, Alessandro Puddu e Tore Anedda.

il teatro 

Gianluca Medas, da molti anni prosegue l'attività teatrale ereditata dalla famiglia, con un repertorio incentrato soprattutto sui contos, la tradizione narrativa orale della Sardegna. Già ospite nella scorsa edizione, quest'anno propone una performance di narrazione accompagnato dal chitarrista Marco Lutzu nella suggestiva cornice delle domus de janas.

Leonardo Capuano in Zero spaccato (produzione Armunia Festival Costa degli Etruschi). Cagliaritano, classe 1967, rappresenta la ricerca di un territorio dove l'individuo e, di conseguenza, l'attore possa liberarsi dal giudizio e dalle censure della propria moralità per ritrovarsi in una terra che, seppure inospitale, può accogliere una possibilità di scelta. Si tratta - anche per la galleria di personaggi grotteschi e assurdi, tutti, evidentemente, alter ego dello stesso Capuano e incarnazioni di una sua personale attrazione verso il nulla - di un rincorrersi frenetico degli uni negli altri, architravato da un'ottima scrittura e, in questo caso, da un istintivo quanto riuscito, lavoro di recitazione sulla musica.

Susanna Fenude, giovane attrice ogliastrina, in Il Paradiso da un racconto di Bepi Vigna. 
Ognuno di noi si porta appresso la valigia carica dei ricordi che costituiscono la propria vita. Mentre viaggia in macchina, in una notte d'inverno, Matteo, il protagonista del racconto, finisce apparentemente per caso), nel vecchio paese che ha lasciato da anni. Forse ha sbagliato strada o forse no. Forse ha un appuntamento irrinunciabile col destino...

Théatre en Vol, compagnia di teatro di strada con sede a Sassari, ha al suo attivo una pluridecennale attività con la produzione di spettacoli rappresentati nel maggiori festival europei. Ad Asuni sarà presente con un progetto-laboratorio destinato ai bambini, che darà luogo ad una performance finale.


i saperi locali


Il progetto Asuni propone anche interventi volti alla riscoperta e valorizzazione dei saperi locali, con due esperti che coniugano arte tradizionale e un'originale rielaborazione in chiave contemporanea: Giovanni Fancello, profondo conoscitore della gastronomia isolana, conduce un laboratorio sui piatti della cucina agropastorale, fornendo non solo le tecniche di preparazione, ma anche informazioni documentate sugli alimenti base e le loro evoluzioni nel corso della storia. Eugenia Pinna, artigiana di Nule, ripercorre la tradizione della tessitura del paese natale, con un laboratorio sulla tintura naturale della lana attraverso le erbe. 

il convegno 

La ristrutturazione territoriale: prospettive e problemi.
Il caso degli ecomusei

Nell'Alta Marmilla il processo di disgregazione sociale si mostra in tutta la sua tragicità in un quadro di risorse economiche in progressiva diminuzione. Inoltre, è ormai chiaro che lo sviluppo futuro, perché diventi durabile, deve puntare sulla qualità: delle risorse umane, delle imprese, dell'ambiente, della pubblica amministrazione.
La creazione di un sistema ecomuseale per l'Alta Marmilla rappresenta in una simile prospettiva un modello credibile di sviluppo territoriale.
Gli ecomusei sono strutture di valorizzazione territoriale capaci di creare le basi per uno sviluppo rispettoso del "patrimonio locale", e delle popolazioni che lo abitano in quanto prodotto evolutivo dell'interazione tra fattori naturali e culturali.
Gli incontri di Asuni 2005 e i seminari in preparazione per il 24 e 25 settembre 2005 hanno quali protagonisti operatori di ecomusei, studiosi, amministratori e funzionari locali.
L'incontro viene organizzato da: Comune di Asuni, Comunità montana dell'Alta Marmilla, Provincia di Oristano, in collaborazione con la Regione autonoma della Sardegna.



A segus