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18/10/2005 Sèberos de imprenta - wwwsardegnanews.it, 14/10/2005

Po diféndere busciaca, jazz e petrolirica


Oltre 200 persone hanno manifestato, sotto il Consiglio regionale, contro i tagli allo spettacolo previsti dalla finanziaria. Artisti, operatori culturali e sindacalisti hanno esternato lo sdegno per la lenta agonia a cui l'industria dello spettacolo è stata condannata sia dal Governo che dalla regione. Il rischio a cui si andrà incontro sarà un inevitabile abbassamento del livello culturale della programmazione, lasciando spazio ad opere totalmente commerciali, in grado di autofinanziarsi. Una delegazione dei sindacalisti e di rappresentanti del mondo dello spettacolo verra' ricevuta mercoledi' 26 dalla commissione Cultura del Consiglio regionale per discutere sui tagli al settore. L'ha reso noto il presidente dell'organismo consiliare Gianluigi Gessa.


Cagliari - Nabucco, Macbeth e Otello, sulle note di alcune famose aree di Verdi, eseguite dal coro del teatro lirico di Cagliari, oltre 200 persone tra artisti, operatori culturali e sindacalisti hanno manifestato sotto i portici del Consiglio regionale. Hanno così portano sulla scena la rabbia, la delusione per i tagli previsti al Fondo unico dello spettacolo. 

Era uno sventolio di bandiere della Cgil, Cisl e Uil, e di manifesti e cartelli contro il Governo e la finanziaria. Il Teatro Lirico, con i suoi 300 dipendenti fissi, più altri 300 derivanti dall'indotto, ad essere maggiormente penalizzati dalle epurazioni finanziarie. 

I 10 milioni di euro, ricevuti annualmente, rischiano di diventare sei; si teme che conseguentemente la Regione tagli del 40% i fondi stanziati ogni anno per il Teatro, pari a 1 milione e 200 mila euro. I sindacati temono che gli altri teatri ed operatori culturali possano venir cancellati cancellati. 

Nessuno si nasconde, ed è palese che la “prossima stagione è a rischio” glossa il direttore artistico del Teatro Lirico Massimo Biscardi. La situazione non è nuova, si tratta di una agonia che dura da venti anni, ormai, ed ora esplode con tutta la sua virulenza. “Dagli anni 80 ad oggi” continua “ i fondi erogati dallo Stato ai teatri italiani sono sempre gli stessi mentre sono cresciuti i costi fissi, compresi quelli degli stipendi”. Ci si sarebbe aspettati che “in questa grave situazione il teatro venisse rivitalizzato con aumenti del Fondo dello spettacolo e invece vengono annunciati i tagli”. La situazione e' intollerabile, pur essendo pienamente d'accordo con la necessità di “una riorganizzazione ed una razionalizzazione del sistema” urge in contemporanea “una programmazione degli interventi con l'indicazione delle priorità. Non ha senso tagliare i fondi cosi' all'improvviso”. 

In accordo il direttore artistico di Jazz in Sardegna Massimo Palmas, che aggiunge “pur non soffrendo direttamente i tagli decisi dal governo, patiamo quelli regionali, e la nostra presenza, qui oggi, è la testimonianza più diretta”. Non poteva essere altrimenti, visto che è stato stanziato il 40% in meno dei 10 milioni previsti per le attività del settore. Se si continuerà di questo passo, Governo e Regione affosseranno l'industria dello spettacolo. 

Mercoledì 26 ottobre una delegazione di sindacalisti e rappresentanti del mondo dello spettacolo saranno ricevuti dalla Commissione Cultura del consiglio regionale per discutere sui tagli, la notizia arriva a tarda mattinata e si inizia a sperare. 

A segus