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20/03/2006 Seberos de imprenta - La Nuova 5 abrile 2005

Teatru in limba in sas iscolas elementares

de Marco Deligia 


La Nuova Sardegna 5 aprile 2005



Successo per l’iniziativa all’istituto di via Civitavecchia 
Teatro in limba alle elementari


SASSARI. Ha avuto un’accoglienza lusinghiera ed entusiastica l’iniziativa “Domo nostra” tra bambini e insegnanti della scuola materna ed elementare di via Genova. «La diffusione e valorizzazione della lingua e della cultura della Sardegna negli istituti scolastici è la finalità del progetto - spiega il promotore, Fabrizio, anzi, Fabritziu Dettori -. La prima tappa ha interessato l’istituto di via Genova. Questa scuola, per quanto riguarda le elementari, è stata coinvolta con le prime classi». «Il progetto propone opere teatrali in lingua sarda, compresa la variante sassarese, l’esibizione di strumentisti etnici e di canti e balli isolani». Nell’anfiteatro della scuola di via Genova si svolto un saggio, a scopo didattico, dell’attore Carlo Valle, che ha recitato le favole sarde di “Su Baborcu” e “Chiscinedda”, tratte dal libro di Francesco Enna, “Contos de foghile”. Poi è stato il musicista Sergio Leccis, di Assemini, a tenere una lezione sullo strumento tradizionale delle launeddas. È stata quindi la volta del ballo sardo, con i componenti dell’associazione cuturale “Thathari” in abito etnico del capoluogo turritano, accompagnati, all’organetto diatonico, dal maestro Claudio Capitta. Infine, la cantante Uccia Enna ha interpretato brani in sardo e in sassarese. «Un altro momento significativo - rimarca Fabritziu Dettori - è stato rappresentato dalla distribuzione ai bambini e ai maestri di una cartolina, raffigurante un particolare del chiostro della basilica del Pater Noster, nella città santa di Gerusalemme, nel quale è trascritto, su un pannello di piastrelle maiolicate policrome, il “Padre Nostro” in lingua sarda. In questo sito la “limba sarda” è, infatti, riconosciuta, alla pari di altre sessantuno espressioni, come lingua di evangelizzazione cristiana». L’intenzione dell’iniziativa “Domo nostra” è quella di andare oltre l’aspetto strettamente didattico e il riferimento costituito dalle leggi regionali e nazionali, per favorire canali di spontaneo coinvolgimento, tra i più giovani, nell’acquisizione della lingua e delle tradizioni isolane. «In questo progetto deve prendere corpo una vera e propria passione, da trasmettere e far crescere tra i bambini - osserva Dettori -. È significativo il fatto che l’iniziativa privilegia soprattutto gli alunni della scuola materna, che ancora devono avvicinarsi ala scrittura: ciò richiede la partecipazione dei genitori. Proprio per rendere efficace questo progetto abbiamo scelto di distribuire diverse copie, oltre trecento della cartolina con la preghiera del “Padre Nostro” in sardo che, speriamo, circoli tra le famiglie e venga riproposta ai bambini dagli stessi genitori». Marco Deligia 

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