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30/05/2006 Limba Sarda Comuna

Sa LSC agradat a sos Ocitanos


fonte: http://www.chambradoc.it/99.503.A_CONTENT.page?SCREEN=


((IT.) 'Sa Limba Sarda Comuna'
Il governatore Soru ha firmato la prima delibera nella 'lingua sarda comune'


Una pagina intera del giornale 'La Stampa' del 19 aprile portava la notizia dell'adozione da parte della Giunta Regionale della Sardegna di "Sa Limba Comuna", una lingua sarda comune. Essa sarà formata partendo dalle due parlate principali: la prima delle aree centrali, "il logudorese" usato nella parte centrale dell'isola e l'altra del ceppo dialettale campidanese usato nel sud dell'isola.

Il governatore Soru, coerentemente sensibile alla lingua sarda già da quando imprenditore diede il nome di una famosa grotta cara ai sardi "Tiscali" all'omonimo account, ha fatto dell'identità un punto centrale della rinascita dell'isola. 

Un primo documento in lingua adottato dal Consiglio Regionale ne autorizza l'uso scritto nei documenti ufficiali e indica delle regole per la scrittura, che dovranno essere utilizzate per la traduzione di atti ufficiali, ad iniziare dallo Statuto della Regione Sardegna. In questo atto si vede una lungimiranza della Regione Sardegna, che ha compreso lo spirito nel quale hanno operato i legislatori nell'approvare la Legge 482. A 12 minoranze linguistiche storiche in Italia, tra cui il sardo (e ricordiamo l'occitano) è stata offerta la possibilità di riprendere con dignità una identità linguistica scegliendo, attraverso delibere comunali, di definirsi appartenenti ad una comunità avente quei diritti costituzionali che per 40 anni erano stati negati.

Alcune minoranze hanno continuato il loro vecchio percorso folcloristico e vittimistico, senza la capacità di cogliere la novità di cui la Legge 482 è portatrice (e dobbiamo dire che anche negli occitani esistono frange che non hanno compreso appieno il valore della legge e le possibilità che offre); i sardi hanno avuto la fortuna di avere alla guida della propria regione, in questo particolare periodo storico, una persona che ha saputo guardare lontano e compiere uno di quegli atti essenziali che un ente pubblico oggi deve compiere se vuole veramente dare dignità alla lingua della "minoranza linguistica storica" che deve o che intende tutelare.

La scelta di una "Lingua Bandiera" è anche il primo passo per una rappresentanza regionale nel parlamento dell'Unione Europea "come espressione di una lingua minoritaria"; senza una lingua comune non si può infatti aspirare a nessun riconoscimento da parte dell'Ue. I sardi sono in Italia la minoranza linguistica storica più numerosa: 1.500.000 a fronte di 700.000 friulani, 180.000 occitani, 290.000 sud tirolesi. La decisione di avviare un processo di unificazione della lingua indica un lungo cammino che riconosce il lavoro portato avanti dalla Provincie, che hanno aperto uffici per la lingua sarda, che hanno adottato delibere in lingua in sintonia con i Comuni. 

Da anni come Chambra d'Òc collaboriamo con i sardi. Quasi una volta all'anno veniamo invitati in Sardegna da istituzioni come la Provincia di Nuoro, per condividere le nostre esperienze di "pionierismo linguistico" che adottiamo, per ora molto in solitudine, nelle valli. Il Consorzio Universitario di Nuoro, per un master che sta svolgendo sulla lingua sarda in collaborazione con l'Università Autonoma di Barcellona, sta organizzando un Seminario sul giornalismo digitale in lingua minoritaria. A fine mese di maggio, saremo invitati per presentare la positiva esperienza rappresentata da "Nòvas d'Occitània", unico mezzo di informazione totalmente bilingue nelle valli. 

Anche in Piemonte l'Università degli Studi di Torino sta facendo un master di primo livello titolato "Lingua, cultura e società nella tutela delle minoranze linguistiche in Piemonte". Ad oggi, nessuna esperienza della Chambra d'Òc, dai pionieristici corsi con utilizzo di "una comune lingua occitana", al manuale di insegnamento "Parlar, lèser, escriure en occitan alpenc", ai positivi risultati ottenuti nel campo della formazione di operatori linguistici sul territorio, è stata considerata degna di attenzione da parte degli organizzatori di questo master. Ma di che lingua, cultura e società stanno parlando? Ci auguriamo almeno che diversa sorte sia toccata in questo master al prof. Xavier Lamuela dell'Università di Gerona, estensore di uno studio per una "Variante linguistica referenziale per le Valli occitane in Italia" per conto del progetto Interreg 2 Espaci Occitan e alla Commissione che con lui ha lavorato.

Auguri ai sardi per un avvenire sereno e condiviso della loro lingua, buon lavoro al Presidente Soru e complimenti per la sua larghezza di vedute, a dimostrazione che oggi come ieri non tutti i politici vanno messi a bollire nella stessa pentola. Anche oggi c'è chi gioca di rimessa e c'è chi sa investire in un futuro per la sua terra. Chi gioca di rimessa non avrà grane nel presente ma certamente non verrà ricordato nel futuro. Chi è coraggioso nel presente avrà delle belle grane (specialmente quando si parla di argomenti come questo che toccano il cuore di ogni parlante), ma verrà ricordato nel futuro e soprattutto avrà posato una pietra importante a garanzia della lingua. Forse, dopo l'atto compiuto da Soru, almeno per il sardo non sarà necessario cantare il "De Profundis" come per le 6000 lingue che si presume debbano in tempi brevi morire.

Ines Cavalcanti

OC.) 'Sa Limba Sarda Comuna'
Lo governator Soru a firmat la premiera delíbera en 'lingua sarda comune'


Un'entiera pàgina dal jornal "La Stampa" dal 19 d'abril reportava la novèla de l'adopcion da part dal Govèrn Regional de la Sardenha de "Sa Limba Comuna", una lenga sarda comuna. Aquò se farè en partent da las doas parlaas principalas: lo "lugodorese", ensem de dialècts de l'airal central, e lo "campidanese" qu'es adobrat dins lo sud de l'isla.

Lo governator Soru, sensible a la lenga sarda já da quora, imprenditor, sonet son asienda "tiscali" lo nom d'una famosa truna cara ai sards e a fach de l'identitat un ponch central de la renaissença de l'isla.

Un premier document en lenga adoptat dal Conselh Regional ne autoriza l'usatge escrich dins lhi documents oficials e dona las reglas per l'escrichura, que deurèn èsser utilizaas per la traduccion de lhi acts oficials, a partir da l'Estatut de la Region Sardenha. Ent'equeste act se remarca una capacitat de veire deluenh de la Region, que a comprés l'esperit dins lo qual an trabalhat lhi legislators en aprovant la Lei 482.

A dotze minoritats linguísticas en Itàlia, ente lhi a tanben lo sard (e enavisem l'occitan), es istaa donaa la possibilitat de recuperar embe dignitat una identitat linguística en ciernent, a travèrs delíberas comunalas, d'apartenir a una comunitat que a de drechs constitucionals que per 40 ans eron estats negats.

Se de minoranças an continuat lor vielh chamin folclorístic e victimístic, sensa sauber veire las novitats que la Lei 482 pòrta (e chal dir que decò entre lhi occitans n'a pas mal d'aquilhi qu'an ren dal tot comprés la valor e las possibilitats que la lei dona), lhi sards an agut la fortuna d'aver a la guida de lor region, dins aqueste particolar periòde istòric, una persona qu'a agut la capacitat de beicar deluènh e d'acomplir un d'aquilhi acts essencials, doverós encuei per un organiasme públic se vòl verament donar dignitat a la lenga de la "minoritat linguística istòrica" que deu o que entend tutelar.

La chausia d'una "Lenga Bandiera" es tanben lo premier pas per una representança regionala al parlament de l'Union Europea coma expression d'una lenga minoritària; sensa una lenga comuna se pòl ren aspirar a degun reconoissiment dal cant de l'UE. Lhi sards son, en Itàlia, la minorança mai numerosa: 1.500.000 a front de 700.000 friulans, 180.000 occitans, 290.000 sud tirolés. La decision d'entemenar un procés d'unificacion linguística marca un lòng chamin que reconèis lo trabalh portat anant da las províncias, que an dubèrt oficis per la lenga, que an adoptaas delíberas en lenga en sintonia embe las comunas.

Coma Chambra d'Òc, la lhi a d'ans que collaborem embe lhi sards. Esquasi un bòt a l'an sem invitats en Sardenha da istitucions coma la Província de Nuoro, per partatjar las nòstras experienças de "pionierisme linguístic" que portem anant, per aüra pustuest solets, dins las Valadas. Lo Consòrci Universitari de Nuoro, per un máster sus la lenga sarda en collaboracion embe l'Universitat autònoma de Barcelona, es darreire a organizar un seminari sus lo jornalisme digital en lenga minoritària. A la fin dal mes de mai, serèm invitats per presentar la positiva experiença de "Nòvas d'occitània", solet meian d'informacion totalament bilengas de las Valadas.

Decò en Piemont l'Universitat de lhi Estudis de Turin ista fasent un màster de premier nivèl entitolat "Lingua, cultura e società nella tutela delle minoranze linguistiche in Piemonte". Per aüra deguna experiènça de la Chambra d'Òc, da lhi pionierístics cors de lenga en"normalizat alpin", al manual per l'insenhament "Parlar, lèser, escriure en occitan alpenc", ai positius resultats obtenguts dins lo champ de la formacion d'operators linguístics sus lo territòri, es estaa onoraa de l'atencion da lhi organizators d'aqueste màster. Mas de quala lenga, cultura e societat, iston parlant? Nos augurem almenc qu'una diferenta sòrt sie truchaa dins aqueste màster al professor Xavier Lamuela de l'Universitat de Girona, elaborator de una "Varietat linguística referenciala perlas Valadas occitanas en Itàlia" per còmpte dal projèct Interreg 2 Espaci Occitan e a la Comission que a trabalhat embe ele.

Vòts ai sards per un avenir seren e condivís de lor lenga, bòn trabalh al president Soru e encara felicitacions, a dimostracion que, encuei coma ier, ren tuchi lhi polítics van fach còire dins lo mesme pairòl. Decò encuei lhi a qui fai sempre messa bassa e qui es bòn d'auçar lo tir per un futur de sa tèrra. Qui jua bas aurè ren de granas ental present mas segurament serè ren enavisat dins lo futur. Qui es coratjós dins lo present aurè ben de granas (tant pus quora se parla d'argoments coma aquesti que truchon lo sentiment mai fond de chasque parlant), mas venerè enavisat e sobretot aurè pausat una pèira importanta per la lenga. Benleu, après l'act acomplit da Soru, almenc per lo sard serè ren necessari chantar lo "De Profundis"come se pensa de far per las 6000 lengas que deuren liurar dins gaire de temp.

Ines Cavalcanti



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