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10/05/2005 Giassos de sa Retza

Supereva in lingua sarda

de Càralu Mura

"Sa literadura sarda no est paga: est pagu connota, girat pagu". (La letteratura in lingua sarda non è poca: è poco conosciuta, gira poco).

Queste parole tratte dal libro "Istoria de sa limba sarda" di Mario Puddu spiegano benissimo la situazione in cui si trova la letteratura sarda scritta: è praticamente sconosciuta ai sardi! "Bogato" qualche poeta illustrissimo, "tipo" Peppino Mereu e pochi altri, il resto è un grandissimo vuoto: "mai intèndius!!"

Se abbandoniamo il versante della poesia ed entriamo in quello della prosa, la situazione si fa ancora più oscura... "Po cantu Biddanoa" di Benvenuto Lobina lo conoscono in pochissimi... lascio stare gli altri titoli e gli altri autori per non essere pedante... ma la situazione è questa! Lo sappiamo e ci dispiace. Ciò vale per la letteratura sarda "antiga" e per quella "cuntempurània".

Di chi è la colpa di questa "amnesia" nei confronti della letteratura sarda? Sarebbe troppo facile dire che la colpa è della scuola (la sempre più cattiva SQUOLA!)... troppo facile: quando in Spagna c'era il franchismo, i catalani hanno continuato a leggere e scrivere in catalano, rischiando non poco la loro "pellaccia"... la giornata del libro l'hanno inventata loro!!! E noi, noi sardi? 

Be', la situazione è grave: sempre meno gente parla il sardo; alcuni che l'hanno imparato a casa dai genitori non lo parlano per vergogna o non so per quali altri motivi; chi lo parla comunque non legge libri in sardo o ne legge pochissimi!!! ... anzi, già leggiamo poco in generale... ma quel che leggiamo lo leggiamo in italiano! (c'è anche chi legge i libri "in lingua originale" in inglese, in francese, in spagnolo, in arabo, in portoghese, i aici nendi... ma raramente in sardo!!!).

Parlando con degli studenti sardi, anzi sardissimi, quasi tutti di genitori sardofoni, (ma loro invece totalmente o quasi italiofoni), ho sentito dire che il sardo "è difficile da leggere... non si capisce quando uno lo scrive... non c'è una grafia chiara per tutti... io in casa sento il dialetto de bidda e non capisco gli altri dialetti... mi correggono fisso quando parlo..."

Che il sardo sia difficile da leggere è vero, ma lo è come per tutte le altre lingue: l'italiano da leggere è "unu casinu", ma siamo super abituati... il francese è un "roglio"... così pure l'inglese, il portoghese, i aici nendi... questione di abitudine...

Per il fatto della grafia si può essere anche d'accordo... ma le lettere sono sempre più o meno le stesse dell'alfabeto latino (almeno che uno non usi l'alfabeto greco o quello arabo...): io posso scrivere "angioni", tu puoi scrivere "anjoni" e un'altro "anzone"... ma se uno è "poco poco sciro" già lo capisce che c'è scritto "agnello"... o bisogna fargli un disegnino?... così torniamo all'egiziano antico... si, forse era meglio... forse no... comunque adesso abbiamo questa maniera di scrivere e ce la dobbiamo tenere... 


Io credo che le difficoltà maggiori siano nel pensare che "il Sardo" autentico sia "quello che parlano a casa mia"... cioè, la mancanza totale di disponibilità verso l'altro, verso la maniera di parlare degli altri... personalmente penso che questo sia il più grande ostacolo verso la nascita di un "punto di convergenza" comune... Diciamo la verità: siamo un po' pigri...

Il fatto che ci sia sempre qualcuno pronto a correggere un altro, di solito per mostrare la propria conoscenza in materia ( cioè, della serie: Sciu Totu Deu...) è una delle cose più spiacevoli che mi siano capitate (e che capitano a tanti altri!)... è inutile spendere altre parole...

Ultimamente mi sembra (parlo a titolo personale) che i bei romanzi o racconti in sardo che circolano in questo momento vengano spesso giudicati ANCHE in base alla grafia scelta dall'autore per scriverli... tipo: "custu libru du anti scritu a grafia X... e deu non du compru... ki du ìant iscritu a grafia Y fiat stètiu mellus"... Spero che sia una mia illusione, ma... 

Di chi è dunque la colpa della "inconsistenza" della letteratura in sardo? E' nostra, nostra, nostra, nostrissima.... Certo, per carità... la Scuola poteva fare di meglio... 

Ma se non esiste un libro di testo in sardo dedicato alla letteratura sarda, forse non sarà segno di qualche disagio profondo? Un disagio tutto nostro intendo... 

Ecco il motivo delle pagine della Guida Lingua Sarda: io non sono unu studiau de limba sarda... anzi, purtroppo il mio sardo, quello che si parlava a casa mia, mistura di casteddayu de Castedd''e susu, campidanesu, ogliastrinu, è stato fortemente condizionato dal fatto che si è fermato ai miei nonni, saltando i miei genitori, e risvegliando in me (come aveva spiegato in maniera magistrale Mialinu Pira) quel senso di "mancanza", di "perdita" di qualcosa di prezioso... 

però, proprio la coscienza di questa "mancanza" mi ha fatto capire che il processo di "perdita" è fondamentale per comprendere che il sardo, la lingua sarda vera non esiste... che sarde sono le parole cagliaritane, nuoresi, logudoresi, galluresi, i aici nendi... che, in quanto sardo, posso usare tutte le parole di tutte le varianti, in modo libero e a mio piacimento...

Per questo, "ispirato" dalle parole di Mario Puddu, ho provato a canalizzare le mie energie (e il mio tempo!) nella realizzazzione di queste pagine, invece di perdere tempo a "ciarrare" se "totu" si debba scrivere "totu, tottu o tothu o ancora dotu"... 

insomma: mi seu sètziu e mi seu postu a traballai... 

sicuramente questo sito è pieno di errori di vario genere, di italianismi, di parole "inventate"... lo so... ma non me ne frega niente: a scuola mi sgridavano perché parlavo l'italiano ricco di sardismi... adesso succede il contrario e ci sarà qualche "studaiu-sciu-totu-deu" che storcerà il naso per gli italianismi... ma i professori di mente stretta abbondano sia in italiano che in sardo... pogarirari...

Insomma, tempo per correggerle, per migliorarle, queste pagine, ce n'è e ce ne sarà... l'importante era incominciare, tanto è "in caminu ki s'accòntzat su gárrigu"... e no "a giudicare gli altri"! E' oltremodo chiaro che queste pagine vogliono essere uno stimolo alla scoperta della nostra letteratura sarda...

A su mancu di aici sa literadura sarda podit girai unu pagu de prus, essi unu pagu prus connota de is sardus... e magari queste pagine potranno essere un allenamento alla lettura delle varie maniere di leggere il sardo.

http://guide.supereva.com/lingua_sarda/

Càralu Mulas

A segus