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09/06/2005 Sèberos de imprenta - La Nuova Sardegna

60 burocrates a iscola de bilinguismu


QUARTU. "Formatzioni sperimentali po s'impreu de sa lingua minoritaria po
impreaus in sa pùblica aministratzioni" e "Formatzioni sperimentali po
tradutoris e interpretis de sa e in lingua sarda": sono questi i due corsi del
Comune per il recupero e la valorizzazione della "limba". I master dovranno
formare i funzionari delle amministrazioni pubbliche e i giovani aspiranti
traduttori e interpreti. L'obbiettivo è chiaro: la lingua sarda, come prevede
una legge della Regione, dovrà diventare ufficiale. Sessanta gli iscritti al
primo master, una novantina quelli riservati ai traduttori.
<<Abbiamo dovuto imporre un tetto massimo di iscritti al master per i
dipendenti della pubblica amministrazione - ha detto il sindaco Gigi Ruggeri -
altrimenti, viste le richieste, tutte le attività di via Porcu si sarebbero
bloccate>>. I corsi sono stati organizzati grazie alla tenacia di Giuseppe
Corongiu, dirigente comunale del settore Cultura e lingua sarda, che ha
lavorato a testa bassa nonostante l'indifferenza riscontrata nell'ambiente
amministrativo da qualche anno a questa parte. <<Siamo riusciti ad ottenere il
finanziamento più alto tra tutti i comuni - ha ricordato Giuseppe Corongiu,
con una punta di giustificato orgoglio - si tratta di centoquarantamila euro
reperiti in base alle legge nazionale sulla tutela delle minoranze
linguistiche storiche e assegnati dalla Presidenza del consiglio dei ministri,
con la preziosa mediazione dell'assessorato regionale alla Pubblica
istruzione». Uno degli aspetti più importanti del progetto è aver puntato
sulla formazione dei dipendenti. «Non dimentichiamo - ha detto Corongiu - che,
tra le altre iniziative in programma, c'è anche l'apertura di un sportello,
Ufitziu de sa lingua sarda. Sarà inaugurato tra qualche mese nell'ex ludoteca,
in via Regina Elena. Senza dimenticare l'Ufficio relazioni con il pubblico:
tutti gli utenti potranno parlare in sardo e trovarsi di fronte ad un
dipendente preparato>>.
Una possibilità che il sindaco Ruggeri aveva già ventilato in campagna
elettorale: <<I cittadini che preferiscoono esprimersi in sardo devono essere
liberi di utilizzarela nostra lingua madre - ha detto - e nessuno può sentirsi
discriminato, anzi. Abbiamo la fortuna di trovare un progetto già avviato
grazie al lavoro del settore Cultura, e intendiamo proseguire su questa
strada>>.
I master saranno coordinati dall'Università di Cagliari che, prassi tutt'altro
che consueta, ha accettato di collaborare con un'amministrazione comunale.
<<Si tratta di un segnale importante, anche a livello simbolico - ha detto il
filologo Maurizio Virdis, responsabile scientifico del progetto e docente
della facoltà di Lettere - il solo fatto che un Comune si muova sulla strada
del bilinguismo rappresentata un grosso passo in avanti affinché la lingua
sarda non sia relegata nell'angolo degli idiomi minoritari>>. I master sono il
primo passo, gli uffici bilingue dovranno sancire la svolta.
Pablo Sole




A segus