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17/01/2006 Documentos de istòria 

Sa revolutzione siciliana de su 1848

de Giuseppe Scianò, Sikritariu FNS


Chie fit Ruggero Settimo, eroe natzionale mortu disterrau a Malta a pustis de aer refudau sa càrriga de senadore de su Regnu de Italia? Ma s'istòria chi nos insinzant in iscola cumpleta est ? 





IL 12 GENNAIO 2006 RICORRE IL 158° ANNIVERSARIO DELLA RIVOLUZIONE INDIPENDENTISTA DEL 1848. FU IN ASSOLUTO LA PRIMA DELLE NUMEROSE RIVOLUZIONI CHE IN QUELL'ANNO ESPLOSERO IN EUROPA 


In occasione della ricorrenza del 158° anniversario della Rivoluzione indipendentista del 1848, la prima in Europa di quell'anno, ricco di rivoluzioni indipendentiste e/o liberali, lu Frunti Nazziunali Sicilianu ne ricorda: l'attualità; la modernità dei principi affermati, compresi quelli della rappresentatività popolare e della centralità del Parlamento, nonché della superiorità del Parlamento rispetto allo stesso Re; la scelta indipendentista immodificabile; la proposta CONFEDERALISTA agli altri stati e popoli dell'Italia; i principi sociali e politici affermati; la continuità delle conquiste con la precedente Costituzione del 1812. 

Superfluo ricordare che lo STATUTO COSTITUZIONALE siciliano del 1848 era più avanzato in termini giuridici e politici dello STATUTO ALBERTINO emanato da Carlo Alberto per il Regno Sabaudo ed imposto a tutto il Regno d'Italia nel 1861. 

La rivoluzione ed il risorto Stato Siciliano furono guidati, com'è noto, da Ruggero Settimo, che, nominato Padre della Patria e Presidente del Consiglio del Regno di Sicilia, si comportò da vero e proprio Capo di Stato in attesa che il Parlamento Siciliano scegliesse un candidato al trono, capace di svincolarsi da ogni legame con la dinastia di appartenenza, che fosse adatto alle esigenze della Sicilia e disposto ad accettare "in toto" la Costituzione Siciliana. 

Con la resa di Palermo, il 15 maggio del 1849, lo Stato Siciliano, nato dalla Rivoluzione del 12 gennaio, cessò di vivere. I Borbone tornarono al potere, anche questa volta con la "benedizione" dei liberali e degli unitari italiani che non avevano bene accolto la idea dell'indipendenza della Sicilia. 

Ruggero Settimo si recò in esilio a MALTA, a bordo di una nave inglese. Nel porto de LA VALLETTA fu accolto con gli onori di un Capo di Stato. Sarebbe morto a Malta nel 1864 senza avere mai accettato la nomina a Presidente del Senato italiano, che gli era stata offerta nel 1861. La salma del Settimo è oggi sepolta nella Chiesa di San Domenico, Pantheon dei Siciliani. 

L'FNS ritiene doveroso ricordare queste vicende, nell'ambito del proprio impegno per il recupero della memoria storica del Popolo Siciliano, per ricordare una parte significativa delle ragioni storiche politiche e giuridiche della Specialità dello Statuto Siciliano, oggi rinnegata dagli stessi inquilini di Sala d'Ercole.- 


Palermu 11 Jinnaru 2006

Giuseppe Scianò, Sikritariu FNS

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Si ringrazia per la cortese attenzione 

L'Addetto Stampa
(Giovanni Basile)

A segus