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17/01/2006 Polìtica

Finantziària: su parre de sa Css

de Giacomo Meloni


OSSERVAZIONI DELLA CSS SULLA MANOVRA FINANZIARIA 2006/2008



(AUDIZIONE III COMMISSIONE CONSIGLIO REGIONALE)







La CSS ringrazia il Presidente e la Commissione per la convocazione all’odierna audizione, precisando che, diversamente da quanto avvenuto per la precedente manovra finanziaria, questa volta il Presidente della Giunta On. Soru e l’assessore reg.le al Bilancio On. Pigliaru hanno più volte ascoltato il secondo tavolo sindacale di cui fa parte la CSS, il 18 e 29 nov. ed infine il 22 dicembre 2005.



Alcune osservazioni, perciò, sono identiche a quelle riferite al Presidente della Giunta ed al suo Assessore, mentre gli avvenimenti di questi giorni ci presentano una novità assoluta, lo stralcio dalla Manovra di molte norme, così dette “intruse”, da parte del Presidente del Consiglio Regionale on. Spissu, secondo l’art.34 bis, comma 1 del Regolamento che fa propri i divieti previsti dal comma 3 dell’art.13 della L.R. N.11/1983, legge che detta le norme in materia di bilancio e contabilità della Regione.



Ovviamente evitiamo di dare un giudizio su questa decisione, ma, così emendata questa Manovra è completamente diversa da quella su cui finora come Sindacato e Parti Sociali abbiamo ragionato e discusso.

E’ rimasto l’impianto di un puro e semplice documento contabile,manca di un’anima ,di obiettivi e proposte nelle quali la CSS crede, condividendole.

Facciamo osservare che come CSS nella Manovra precedente avevamo evidenziato norme intruse ben più importanti, di cui unitariamente al primo e secondo tavolo sindacale si era chiesto insistentemente, anche in sede di audizione, lo stralcio motivando questa posizione con gravi preoccupazioni che quelle determinate norme, così radicali ed estensive - ci riferiamo al limite dei 2 Km dalla costa per ogni tipo di costruzione comprese quelle per uso agricolo ed altre norme che interessavano la formazione professionale ed i nuovi limiti sulle leggi di sostegno all’occupazione - tutte norme allora ugualmente “intruse” che hanno messo in difficoltà oggettiva Imprese, Associazioni e Comuni, frenando possibilità di nuovi posti di lavoro.



E’ vero che allora esisteva un altro Regolamento e non vi era l’art.34 bis; ma si vuol capire se è una semplice questione regolamentare o se è mutata la volontà politica.



Quali garanzie sulla istituzione dell’Agenzia delle Entrate Regionale?



La CSS esprime, dunque, forte preoccupazione e chiede conferma perché già in questa Finanziaria sia prevista la istituzione dell’Agenzia per le Entrate della Regione Sardegna, non solo perché la stessa Agenzia è una esigenza da noi e da più parti sociali e politiche condivisa, ma addirittura prioritaria se ha senso tutta la battaglia in corso con lo Stato per rivendicazione la restituzione del debito pregresso contratto dallo Stato con la Sardegna e per l’adeguamento delle annualità IRPEF ed IVA, a norma di Statuto. Noi della CSS avevamo criticato la dotazione organica iniziale dell’Agenzia di solo 8 unità perché crediamo fortemente nella necessità di recuperare il tempo perduto e di avere uno strumento efficace e preparato professionalmente per il controllo delle nostre entrate, che ad oggi si ha perfino difficoltà ad accertare e certificare in tempo reale.





IMPOSTA SULLE PLUSVALENZE IMMOBILIARI NELLE ZONE COSTIERE E TASSA SULLE IMBARCAZIONI SUPERIORI AI 24 MT NEL PERIODO DAL 15/6 AL 15/9



Non siamo affatto contrari a queste tasse né in linea di principio alla tassa d’ingresso in Sardegna, se l’intento e lo spirito sono e restano quello positivo di recuperare maggiori risorse ed entrate per garantire ai turisti migliori servizi di accoglienza, di svago, di crescita culturale e scoperta del nostro patrimonio ambientale, artistico, archeologico, socio-culturale, linguistico e storico. Del resto già altri in Europa e nel mondo si sono preoccupati di tutelare il loro territorio: Mi viene in mente un bellissimo libro dell’antropologo Bachisio Bandinu PROPRIO SUL BENE TURISMO dove ci ricorda che anche il territorio è un oggetto che si consuma e che abbiamo il dovere di consegnare alle future generazioni il più possibile riconoscibile e migliore; com’è è bene ricordare a noi stessi che l’ambiente in cui viviamo è un valore identitario che abbiamo il dovere di tutelare e difendere .

Ma come non si può essere d’accordo con proposte serie che ti aiutano a dare servizi: oggi la maggior parte dei paesi costieri che accolgono i turisti non sono più in grado di coprire le spese neppure per la raccolta delle montagne di rifiuti che migliaia di turisti inevitabilmente producono e che vanno ad aggiungersi ai rifiuti della popolazione residente, ma c’è di più il turismo così detto dei ricchi e benestanti (quello appunto che si vorrebbe tassare e sul quale si sono sollevati scudi eccessivi e forse interessati) è un turismo che solo inizialmente ha portato ricchezza ai sardi, ora quei turisti ricchi o ricchissimi si portano appresso tutto anche la carta igienica e non comprano neppure il pane perché molti panificano a bordo dei loro yacht e panfili: Ed allora? Forse si farebbe bene a fare veramente gli interessi dei sardi, dei residenti e degli stessi turisti, impegnandosi di più sulle offerte turistiche intelligenti, sostenendo gli imprenditori locali capaci e scoraggiando gli avventurieri che vogliono guadagnare tutto e subito o combattendo il fenomeno larghissimo delle villette in affitto che spesso sono il nuovo sommerso che impedisce una politica di uso corretto del bene turismo che è accoglienza, cortesia e “luoghi” ad iniziare dagli alberghi che mancano, dalle guide turistiche sempre più rare perchè 

non pagate, dalla possibilità di visitare i siti archeologici e i musei in un arco d'orario di tipo europeo e di smetterla con i proclami di città a vocazione turistica, quando il più delle volte non si è in grado di tenere aperti NEGOZI, RISTORANTI, MUSEI E DI AVERE TRASPORTI CON ORARI DIFFERENZIATI INVERNO ED ESTATE CON COPERTURA DI FASCE ORARIE DI TIPO EUROPEO. Anche i Sindacati e le Associazioni di Categoria devono contribuire a cambiare la mentalità, aiutando i lavoratori a capire che d’estate occorre maggiore disponibilità, perché se gira l’economia e la ricchezza, si sta meglio tutti, ovviamente nel rispetto reciproco e nella condivisione di piani di servizio correttamente impostati e discussi.



PERCHE’ SOLO PER LA LINGUA INGLESE “SARDINIA SPEAK ENGLISH “ E NON ANCHE E SOPRATTUTTO PER LA LINGUA SARDA ?





25 MILIONI DI EURO SONO STI MESSI IN FINANZIARIA PER INSEGNARE LA LINGUA INGLESE AI SARDI. BENE .GIUSTO, MA VOGLIAMO ANALOGO PROVVEDIMENTO PER LA LINGUA SARDA – PRO SA LIMBA NOSTA, come ha fatto la Generalitat de Catalunya che da tempo lancia la campagna perchè si parli catalano e, mentre le lezioni di lingua spagnola se la fa pagare dallo Stato Spagnolo, investe milioni di euro per sostenere il catalano. Basta con chi si riempie la bocca di identità sarda e non mette un soldo per la cultura e la lingua sarda che va insegnata obbligatoriamente in tutte le nostre scuole, se, insieme alla lingua sarda, non si vuole estinguere anche il cittadino sardo, che ha diritto alla non assimilazione, come dettano le norme internazionali ed europee.

A fronte di questi principi si vuole una Legge Regionale sulla Scuola Sarda che non cita neppure la Legge Reg.le 26 sulla cultura e lingua sarda e si guarda bene da citare la lingua sarda, affermando che in Sardegna c’è il problema del “plurilinguismo”. La CSS è fortemente contraria che questo disegno di legge sia presentato come legge di accompagnamento a questa Finanziaria, la legge sulla Scuola Sarda va riscritta con l’ottica del legislatore di una Regione a Statuto Speciale, liberandola da tutte le norme-quelle sì veramente intruse - e richiami alla legislazione scolastica nazionale che è sicuramente pleonastico richiamare in un testo di iniziativa regionale, dove - perla tra le tante - vi è perfino citata la Direzione Scolastica regionale - una carica ed ufficio palesemente estraneo alle nostre istituzioni regionali.





OCCORRONO MAGGIORI FONDI PER IL SOSTEGNO ALL’EDITORIA SARDA,AL CINEMA ED AL TEATRO SARDO COME VERI E PROPRI INVESTIMENTI IN INTELLIGENNZE E CULTURA.



SI ALLO” SVILUPPO LOCALE AREE PARCHI “ E ALLE NUOVE SPERIMENTAZIONI DI FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI





NO ALL’ULTERIORE FINANZIAMENTO AL TEATRO LIRICO DI CAGLIARI PERCHE HA GIA’ AVUTO ABBONDANTEMENTE NEL RECENTE PASSATO E PERCHE’ LA SARDEGNA DEVE PUNTARE AD AVERE QUANTO PRIMA UN TEATRO STABILE DELLA MUSICA SARDA SULL’ESEMPIO DELLA CATALOGNA IN MODO CHE POSSAMO GUSTARE SIA LA MUSICA CLASSICA DI CUI SIAMO CONOSCITORI ED AMANTI E SIA LA MUSICA SARDA PERCHE’ ANCHE QUESTA E’ CULTURA EUROPEA.





SI “AL PIANO STRAORDINARIO PER LA CASA DI CUI SOPRATTUTTO LE CITTA’ CAPOLUOGO HANNO ESTREMA NECESSITA’. DETTO PIANO DOVREBBE FAVORIRE IN MODO PARTICOLARE IL CALMIERAMENTO DEI PREZZI DELLE ABITAZIONI SCORAGGIANDO LA SPECULAZIONE EDILIZIA CHE HA RESO IMPOSSIBILE ALLE GIOVANI COPIE TROVARE CASA NELLE CITTA’.





SI AI TRASFERIMENTI PREVISTI IN FINANZIARIA PER GLI ENTI LOCALI IN DIREZIONE DEI CANTIERI COMUNALI E DEL LAVORO GIOVANILE,FEMMINILE E DEI DISOCCUPATI ADULTI ESPULSI DAL MONDO DEL LAVORO PER EFFETTO DELLE RISTRUTTURAZIONI SPESSO SELVAGGE DELLE AZIENDE.



MOLTE PERPLESSITA’ SUL PROGETTO ” SARDEGNA FATTI BELLA” SE QUESTO SIGNIFICA FAR FARE AI NOSTRI GIOVANI SOLO GIARDINAGGIO E PROGETTI NON QUALIFICATI O METTERE A NUOVO PAESI DOVE NON VI ABITA LA GENTE. ALMENO DIAMO PRIORITA’ AI LUOGHI GIA’ ABITATI E PROMUOVIAMO IL RECUPERO ANCHE DEI LUOGHI DOVE LA GENTE PUO’ RIUNIRSI E SOCIALIZZARE, PIU’ PIAZZE E MENO FONTANELLE…ETC…. PER CAPIRSI





OCCORRE VARARE SUBITO LA LEGGE REGIONALE SUL COMMERCIO FERMA IN COMMISSIONE .LA CSS E’ DA ANNI CHE SOLLECITA IL PROVVEDIMENTO E CHE CHIEDE CHE SIANO RIFINANZIATE LE LEGGI DI SOSTEGNO AL PICCOLO COMMERCIO ED AGLI AMBULANTI PER I QUALI SI CHIEDE CHE TUTTE LE LICENZE SIANO COMUNALI E CHE VENGA ABOLITA LA TASSA DI RINNOVO DELLE LICENZE,COME PREVISTO DALLA LEGGE NAZ.LE (legge Bersani).



OCCORRE MAGGIORE SOSTEGNO ALLE IMPRESE ARTIGIANE, RECUPERANDO CON UNA MODIFICA ALL’ATTUALE LEGGE SULL’APPRENDISTATO QUEI SOGGETTI CHE ERANO GIA’ NEL PERCORSO DI APPRENDISTI ALL’ATTO DELL’APPROVAZIONE DELLA LEGGE E CHE HANNO MANTENUTO TALE STATUS ANCHE DOPO MA SENZA L’ADEGUATO RICONOSCIMENTO E SOSTEGNO ALL’IMPRESA IN CUI PRESTANO L’OPERA. OCCORRE CANCELLARE LA NORMA CHE SUBORDINA IL CONTRIBUTO ALLE ASSOCIAZIONI ARTIGIANI OPERANTI IN SARDEGNA A CONDIZIONE CHE ABBIANO UN RIFERIMENTO NAZIONALE.



COSI’ COME LA NUOVA FINANZIARIA RICONOSCE CONTRIBUTI ALLE ASSOCIAZIONI COOPERATIVISTICHE E ARTIGIANE PER IL LORO APPORTO ALLE POLITICHE DI SVILUPPO. NELLA STESSA LOGICA OCCORRE CON REGOLE CERTE E TRASPARENTI GARANTIRE AI SINDACATI PRESENTI NELL’ISOLA UN CONGRUO CONTRIBUTO, RIFINANZIANDO LA LEGGE 31.





LA CSS CHIEDE DI ESSERE RICONOSCIUTA COME SINDACATO MAGGIORMENTE RAPPRESENTATIVO IN SARDEGNA SULLA BASE DEL PRINCIPIO INTERNAZIONALE ED EUROPEO E DEL DIRITTO AD ESISTERE SENZA ESSESE ASSIMILATO AD ALTRI O RICORRERE NECESSARIAMRNTE A PATTI FEDERATIVI NAZIONALI. IN RAGIONE DI CIO’ RESPINGE LA ESCLUSIONE DAL CREL GIUDICANDO QUESTO ATTO DISCRIMINATORIO E POLITICAMENTE ASSURDO.





Cagliari. 12.01.2006 





Il Segretario Generale della CSS



Dr Giacomo Meloni

A segus