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08/12/2005 Cultura

Custa est sa terra chi bramo


Sabato 10 dicembre ore 20.30
Teatro Club, via Roma 257


Custa est sa terra chi bramo
recital bilingue
poesie, musiche e canti dal cuore dell'isola


voce 
Gisella Vacca

arpa 
Chiara Vittone


testi di 
Montanaru, Pietro Mura, Manlio Massole, Juanna Elìes, Paolo Mossa, Joyce Lussu, Sebastiano Satta, Antonio Sini, Benvenuto Lobina, Maria Grazia Dessì, Francesco Masala, Antonio Manca, Guglielmo Piras, Maria Sale, Teo Spigno, Anna Cristina Serra, Peppinu Mereu, Pasquetta Basciu, Grazia Dore, Giulia Clarkson, Paolo Pillonca.

Musiche di 
Pescetti, Grandjany, Fauré, Masoni, Dussek, Glinka, Ibert, Amorosi, Hockbruker, Godefroide, Dizzi, Satie, Tournier, Debussy, Nadermann, Hasselmans.




Il recital comprende i versi dei poeti sardi più noti, e quelli meno conosciuti ma non meno amati; ogni piccolo centro della nostra isola racchiude infatti un tesoro: i poeti di comunità, persone solo apparentemente semplici, che hanno cantato, o cantano, con vivacità e sensibilità gli accadimenti quotidiani, dando vita nel tempo a un vero e proprio cenacolo poetico, che è stato essenziale per la salvaguardia della lingua e dell’identità. 

Un recital bilingue, dunque, in italiano e in sardo, dove la prosodia della parola è esaltata dalla musica delicata dell’arpa. Ogni tanto, a stemperare la riflessione, un canto tradizionale reinterpretato in maniera “colta.

"Custa est sa terra chi bramo” è un lavoro in progress, un recital che procede verso un più complesso allestimento teatrale-musicale, partendo proprio dai versi dei nostri poeti, che cantano la propria terra con amore e con rabbia, cantano del dolore, delle ingiustizie e della povertà, della vita e della morte.




A segus