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13/12/2005 Ateras minorias - Ladinos

Su delitu de impreare s'istandard


In provincia di Bolzano: usare il ladin standard diventa reato
da www.noeles.net

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dl prof.univ. Walter Belardi 

Fortunatamente, in questi ultimi due anni il comune impegno economico europeo dell'Europa unita è venuto incontro al progetto per un ladino unitario con alcune consistenti sovvenzioni. Tuttavia, ancora all'inizio del 2003, la maggioranza politica della Provincia di Bolzano, pur non pronunciandosi in modo esplicito contro il ladino standard unificato, implicitamente e in pratica non ne accetta l'impiego al livello amministrativo ufficiale. 

Infatti nella seduta della Giunta Provinciale del 27 gennaio del 2003, l'Esecutivo della Giunta ha approvato un "apposito" Regolamento per l'utilizzazione della lingua ladina da parte degli enti pubblici e negli atti normativi. Sul sito della Priivincia - http://www.provincia.bz.it/usp/news/news_i.asp?art=45314&HLM=1 - si legge quanto segue: «Il Regolamento sancisce che le varianti del ladino riconosciute ufficialmente in provincia di Bolzano sono il ladino della Val Badia e quello della Val Gardena. Gli uffici comunali, le scuole dell'infanzia e le scuole di ogni ordine e grado e gli uffici periferici dell'amministrazione provinciale siti nelle valli ladine utilizzeranno negli atti pubblici la lingua ladina della propria valle accanto alla forma italiana e tedesca laddove previsto. Gli uffici centrali dell'Amministrazione provinciale che operano esclusivamente o prevalentemente per la popolazione ladina utilizzeranno, ove previsto, alternativamente la variante ladino-badi! ota o la variante ladino gardenese. Analogamente anche i testi legislativi riguardanti le vallate ladine verranno redatti o tradotti alternativamente in uno dei due idiomi». 

L'Autorità politica, per ragioni ovviamente politiche, mostra di ignorare l'intenso impegno più che decennale per dar vita al ladino standard unificato, e il desiderio legittimo di coloro che hanno gradito la legge dell'8 maggio del '989, il desiderio cioè di vedere tale ladino unitario riconosciuto anche come lingua amministrativa dei Ladini che fanno parte della Provincia Autonoma di Bolzano per adesso non può ancora essere soddisfatto. Anzi per far sì che non possa essere soddisfatto, si torna nel 2003 a "decidere" ciò che era stato già deciso implicitamente l'8 maggio del '89, e cioè che, negli atti amministrativi, in Badia-Marebbe si adoperi una forma di badiotto e in Val Gardena il gardenese, dato che nel 1989 non esisteva ancora un ladino unificato. In tal modo, negli atti amministrativi, Gardenesi e Badiotti-Marebbani continuano a restare linguisticamente divisi, laddove come cittadini privati il ladino standard unificato comincia già ad unirli. 

Conseguenza curiosa (ma intenzionale) della suddetta "ri-decisone" è che ogni atto amministrativo o legislativo compiuto dall'Amministrazione provinciale che riguardi tutti i Ladini della Provincia dovrebbe essere redatto "alternativamente" nelle due lingue. Ma poiché un atto che riguardi entrambi, Gardenesi e Badiotto-Marebbani, non può essere una volta per gli uni e una volta per gli altri, ne deriva che alternativamente dovrebbe significare "tanto per gli uni quanto per gli altri" o sia "contemporaneamente". È questo l'ennesimo esempio di come la semantica della lingua del diritto e dell'amministrazione non sempre coincide con la semantica della lingua reale ed effettiva. Quale sarebbe poi mai la sanzione se per caso in un ufficio comunale di Badia o di Gardena un funzionario usasse di soppiatto contra legem il ladino unificato? Chi non è ladino se ne accorgerebbe? O ci si aspetta che Ladini stessi si alzino a denunciare il reo e il reato? Roba da Medioevo 

A segus