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08/12/2004 Rassigna de s'imprenta - www.giulianoguida.it - 04/12/2004 -

Quando sarebbe bello tacere

Chissà cosa spinge un giallista di successo, vincitore di premi letterari e oramai abituato alle vette delle classifiche dei libri venduti a trascurare la propria fama, l’autorevolezza delle propria firma ed a disperdere il patrimonio acquisito, scrivendo -sulla prima pagina del più autorevole ed antico giornale sardo- un editoriale davvero poco onorevole.
In primo luogo per quelle regolette che ci insegnavano al Liceo: l’incipit del testo è la sua parte più importante e non bisogna fare premesse estranee all’argomento trattato. Solo per rispettare questo banale accorgimento Marcello Fois avrebbe dovuto evitare le prime 17 righe del suo “In Ogliastra tutto è maiuscolo”, pubblicato dall’Unione Sarda ieri. E cominciare dalla riga 18. Così, da quella riga in poi, avremmo potuto osservare cosa succede quando si deve commentare un fatto e non si sa né di cosa si tratti, né cosa aggiungere alla nuda realtà della cronaca. Perché è evidente che non si sappia cosa dire quando si usano frasi da guida turistica dell’Esit: “l’Ogliastra è uno dei luoghi più incantevoli del pianeta” Bum. Poi diventa -sempre l’Ogliastra- un immondezzaio con “regalini radioattivi”. E chi glielo ha detto? Perché parlare di cose che non sono e che ampie inchieste hanno smentito? Quindi, in finale, la prefigurazione del giallo alle ostriche: i poteri forti, un giovane che scopre la verità per caso, la sua scomparsa (ad opera dei servizi segreti dei poteri forti). Quindi l’indagine silenziosa dei due genitori. Ovviamente “poveri” e “vecchi”. E, dulcis in fundo, la loro morte. Assassinati per opera di quei poteri forti che si stavano per sentire scoperti. Ottima sceneggiatura. Ma era proprio il caso di farla con i cadaveri ancora caldi? 

A segus