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13/02/2005 Il lavoro di Antonio Alberto Frau

Sa matemàtica in limba

de Maria Luisa Sotgiu

Cari della Redazione 



Ho saputo attraverso “L’unione sarda”, tempo fa, che all’Istituto Tecnico commerciale di Macomer è stata attuata un’esperienza didattica che ha dato ottimi risultati: la matematica spiegata in lingua sarda, che tradotta in termini scolastici sarebbe:” Studio del Territorio e la matematica” oppure “La matematica nello studio del Territorio”.

E’ stato possibile realizzare tale accostamento grazie ad un lavoro svolto dagli insegnanti dell’Istituto Tecnico, coordinato dal professore di matematica Antonio Frau, ideatore dell’iniziativa e sostenuto dal preside “continentale” Prof. Raffaele Franzese. In quattro anni di attività didattica studenti e insegnanti sono riusciti a produrre un lavoro originale con la pubblicazione di quattro volumi, rigorosamente in “limba” , dai nomi curiosi. “Sos contos”,ovvero l’algebra con diversi giochi matematici; “Sas Craes” fondamenti logici della matematica , della geometria e dell’aritmetica; “Sas Limbas”saggi di programmazione e ultimo, in ordine di tempo,” Cavalieri in porta”, con il calcolo delle probabilità ricavato da un gioco locale antico dal quale si sviluppa a livello scolastico e in “limba” la teoria del calcolo probabilistico; vi sono anche problemi proposti e poi risolti che avvinceranno il lettore. Questo originale lavoro didattico, oltre ad avere entusiasmato gli studenti , ha oltrepassato le mura scolastiche per coinvolgere il mondo culturale isolano;inoltre è stato programmato uno scambio culturale tra l’Istituto di Macomer e uno della scuola irlandese, dove si pratica il bilinguismo: il lavoro acquista così un carattere internazionale.

Personalmente, come ex insegnante e abitante in una provincia dove il bilinguismo pare un muro insormontabile, sarei molto interessata se il Prof. Antonio Frau ci raccontasse, attraverso un Forum, di questo lavoro didattico della matematica nel Territorio; sono sicura che potrebbe interessare a molti “addetti ai lavori” e non solo.



Un caro saluto,

Maria Luisa Sotgiu 

A segus