DIARIU                                                                                                                  Sotziu pro s'identidade  


DIARIUlimba

 

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 1

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA

Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport

“LIMBA SARDA UNIFICADA”

Sintesi delle Norme di base:

ortografia, fonetica, morfologia, lessico

CAGLIARI, 2001

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 2

© Regione Autonoma della Sardegna, Cagliari 2001

Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport

LIMBA SARDA UNIFICADA

Sintesi delle Norme di base:

ortografia, fonetica, morfologia, lessico

elaborate dalla Commissione degli esperti:

Eduardo BLASCO FERRER, Roberto BOLOGNESI,

Diego Salvatore CORRAINE, Ignazio DELOGU,

Antonietta DETTORI, Giulio PAULIS,

Massimo PITTAU, Tonino RUBATTU,

Leonardo SOLE, Heinz Jürgen WOLF,

Matteo PORRU (segretario)

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 3

PRESENTAZIONE

A distanza di poco piů di vent'anni (1978) dalla proposta di legge di iniziativa popolare per l’introduzione in

Sardegna del bilinguismo e il riconoscimento dei diritti di tutela garantiti dall'art. 6 della Costituzione della Repubblica

Italiana, di un decennio (1992) dalla Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, di quattro anni (1997)

dalla legge regionale sarda n.26, di due anni (1999) dalla legge della Repubblica italiana n. 482, sono piů attuali che

mai le prospettive di ufficializzazione della lingua sarda e di un suo uso ampio da parte delle istituzioni pubbliche

e private.

L'uso ufficiale e formale del sardo č in grado di assicurarne nuova forza e presenza, al pari delle altre di ambito

statale e internazionale. La nostra lingua sarda, perché abbia la possibilitŕ di svolgere appieno le funzioni che competono

a una lingua ufficiale, ossia ampia circolaritŕ per messaggi orali e scritti di qualsiasi natura, nonché certezza,

coerenza, univocitŕ, efficacia, forza, diffusione, in una parola "equipollenza" con le altre lingue, non puň fare a

meno di avere norme certe, universali e condivise. Norme che costituiscano punto di riferimento unico e sovralocale

per qualsiasi utilizzatore sardo o esterno.

Ecco perché, dunque, con tempestivitŕ rispetto alle nuove esigenze d'uso del sardo derivategli dal nuovo quadro

giuridico e in risposta al desiderio di molti sardi di proiettare il sardo verso il futuro, giŕ dal 29.12.1998, la Giunta

Regionale ha provveduto a stipulare una convenzione, conferendo un incarico tecnico-scientifico in materia di linguistica

sarda, in riferimento alle finalitŕ della LR n. 26/1997, essenzialmente per elaborare un’ipotesi di normalizzazione

ortografica e un progetto di unificazione linguistica

1

.

La Commissione

Gli esperti, sfruttando la possibilitŕ concessa dalla Convenzione

2

stessa (“elaborare e presentare, anche in equipe

con altri esperti convenzionati”), a partire dal 10 giugno 1999 fino al 28 febbraio 2001, si sono riuniti per 21 volte,

costituendo di fatto una Commissione, con l’impegno di raggiungere, dopo dibattito ampio ed esaustivo, un accordo

unanime circa le finalitŕ proposte dalla Convenzione.

Gli esperti convenzionati sono studiosi di lingua sarda e linguisti di provenienza universitaria, scelti per le loro

conoscenze, per la notorietŕ dei loro studi in materia di lingua sarda e di pianificazione linguistica.

Per la sua stessa composizione, rappresentativa di diverse scuole di pensiero in relazione alle finalitŕ da raggiungere,

e per il suo operare senza pregiudiziali o condizionamenti, in piena indipendenza di elaborazione e giudizio,

la Commissione č ampiamente rappresentativa e autorevole.

Partendo da ipotesi diverse, testimoniate anche dagli interventi orali e scritti nel corso delle numerose riunioni e

dalle singole proposte presentate, la Commissione č giunta alla proposta conclusiva che qui presentiamo. Come č

naturale in una opera di tale importanza e delicatezza, articolati e complessi sono stati i percorsi compiuti. Nei casi

di piů difficile soluzione, si č lasciata libertŕ d’uso in via sperimentale. Qualche caso dubbio e alcuni fenomeni non

presi in considerazione non sono stati avviati a conclusione ma lasciati a un eventuale esame successivo da parte

degli esperti che fossero, in futuro, chiamati a perfezionare il lavoro qui presentato.

1.“elaborare e presentare, anche in equipe con altri esperti convenzionati, entro i termini per ciascuno indicati:

- una ipotesi di normalizzazione ortografica della lingua sarda, entro tre mesi dalla decorrenza della presente;

- un progetto, anche se non esaustivo, di unificazione linguistica ad esclusivo uso dell'Assessorato [della PI],

entro cinque mesi dalla decorrenza della presente;

- uno studio tecnico-scientifico circa l'applicabilitŕ operativa, sotto il profilo culturale, di procedure ed azioni

tendenti al raggiungimento degli obiettivi e delle finalitŕ della legge in riferimento alla propria materia, in

vista soprattutto del piano triennale previsto dalla medesima, entro la fine della decorrenza della presente

convenzione” (dalla Convenzione)

2. Prima convenzione n . 59/117 del 29-12-1998. Seconda convenzione n. 52/105 del 28-12-1999

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 4

La Norma della “Limba Sarda Unificada (LSU)”

La Norma elaborata puň essere liberamente usata da chiunque, principalmente dalle Amministrazioni pubbliche

e private, ma anche dalle imprese di ogni tipo, dalle associazioni, dagli organi di informazione, dalle scuole, dalle

societŕ telematiche e informatiche, ecc. L’Assessorato della Pubblica Istruzione si impegna a presentare al pubblico

le ragioni e le singole norme della LSU, perché se ne faccia una vasta sperimentazione e uso, anche per poter apportare,

a ragion veduta, eventuali modifiche o integrazioni.

La LSU č una lingua di riferimento, una lingua modello, basata sulla analisi delle varianti locali del sardo, sulla

classificazione dei fenomeni essenziali (per i quali si riscontrano differenze fonetiche e morfologiche) e, infine, sulla

selezione (all’interno dei singoli esiti reali e locali), caso per caso, di un modello ampiamente rappresentativo e

compatibile con il complesso delle varietŕ locali.

Nella selezione del modello, č stato preso in esame tutto il sardo nel suo complesso, senza stabilire confini o preferenze.

Ogni variante e ogni fenomeno fonetico diverso dagli altri č stato considerato con attenzione, in vista della

scelta del modello. La decisione č avvenuta in base a criteri e modalitŕ che sono espressi con chiarezza nelle Norme.

Il risultato č una lingua naturale “elaborata” tramite correttivi e compensazioni, “mediata” attraverso la ricerca

della massima coerenza e ampiezza d’uso, piů sistematica rispetto alla tradizione letteraria e alle singole varianti

locali, piů irregolari.

La LSU si presenta quindi come una lingua sovraordinata, rappresentativa delle varianti locali, che comunque

continuano a svolgere appieno il loro ruolo di strumenti di comunicazione locali e comunitari. La LSU convive con

esse ma si candida ad essere un sistema di comunicazione di uso piů ampio e generale, la lingua per gli usi formali,

nell’amministrazione, nella radio e tv, nei quotidiani, nei periodici e nell’editoria, nella scuola, nel commercio, nel

turismo, nell’economia. La LSU č quindi una lingua sovralocale, uno strumento di comunicazione che fa da “tetto”

alle singole varianti locali; non č lingua “esclusiva” ma “complementare” rispetto ad esse. Solo se noi sapremo

superare i localismi di ogni tipo, ci renderemo conto, infine, che la LSU puň essere davvero la lingua piů ampiamente

rappresentativa di tutti i Sardi.

La LSU puň essere pronunciata, da chi la apprende per la prima volta e non ha una variante locale di riferimento

o appartenenza, secondo una pronuncia tipo, indicata nella prima parte delle Norme, a lato di ciascun fenomeno

preso in considerazione. Per chi invece parla il sardo correntemente, la LSU puň essere resa secondo la pronuncia

della variante locale di appartenenza.

Nelle Norme sono contenuti anche i criteri per il trattamento del lessico generale e settoriale e indicazioni circa

l’ampliamento e ammodernamento della lingua sarda, unica garanzia e forza per il suo sviluppo futuro.

Sviluppo della LSU e sua diffusione

Per il perfezionamento, gli eventuali aggiustamenti e sviluppi della LSU, e quindi la sua diffusione, presenza e

affermazione in ogni ambito e uso, si rende necessario, come previsto dalla Regione e proposto dall’Osservatorio

della lingua e della Cultura della Sardegna, dare applicabilitŕ operativa e continuitŕ all’opera compiuta dalla Commissione

degli esperti, attraverso una istituzione specifica: l’

Istitutu de sa Limba Sarda

.

on. Pasquale Onida

Assessore della Pubblica Istruzione

Regione Autonoma della Sardegna

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 5

PREMESSA

La norma standard unificata deliberata dalla Commissione intende realizzare una mediazione

fra le varietŕ centro-orientali, piů conservative, e quelle meridionali dell’Isola, piů innovative, ed č

rappresentativa di quelle varietŕ piů vicine alle origini storico-evolutive della lingua sarda, meno

esposte a interferenze esogene, largamente documentate nei testi letterari, e fuori della Sardegna

maggiormente insegnate e rappresentate nelle sedi universitarie e nel mondo scientifico.

1 INTRODUZIONE

LA COMMISSIONE

CONSIDERANDO

tutte le varianti della lingua sarda come un unico insieme composto di diversi dialetti con pari

vitalitŕ e dignitŕ, base viva dell’esistenza e sopravvivenza della lingua stessa, passata e presente,

CONSIDERANDO

• che tale diversitŕ, pur costituendo una ricchezza da salvaguardare, non sempre si concilia,

oggi, con l'esigenza di presenza e sviluppo ufficiale della nostra lingua in tutti gli ambiti sociali,

didattici, informativi, amministrativi,

• che, pertanto, č urgente la adozione di un modello di lingua scritta comune per tutti i Sardi

che renda possibili ed efficaci tali usi,

• che tale lingua comune, una lingua “tetto”, vuole assicurare una interconnessione maggiore

tra le singole parlate locali,

• che il modello comune costituisce dunque uno sviluppo necessario della nostra lingua, cosě

come č avvenuto per altre lingue di antica o recente ufficializzazione,

• che esso costituisce ulteriore elemento di coesione, per superare gli evidenti limiti territoriali

di ciascuna variante locale, che consenta usi moderni e alti del sardo, cosě come auspicato dagli

organismi internazionali piů prestigiosi, come il Consiglio d’Europa, la stessa Unesco o i Pen

Clubs internazionali, senza tralasciare la nostra legge 26/97 o quella italiana 482/99;

CONSIDERANDO

• che, in generale, tali varietŕ sono riconducibili a matrici comuni, benché alterate da esiti fonetici

e morfologici a volte distanti e di non sempre facile articolazione reciproca;

• che tali esiti, comunque, non hanno mai costituito ostacolo alla volontŕ di comunicare dei

Sardi e che in essi č riconoscibile una sostanziale corrispondenza reciproca, fenomeno per fenomeno,

che giŕ in passato consentiva a chi per lavoro si spostava in diversi luoghi dell’isola di adattarsi

alla parlata degli abitanti locali;

• che, pur tenendo in debito conto le abitudini e esigenze di chi parla correntemente il sardo,

vanno considerate con particolare attenzione le esigenze di chi (soprattutto i giovani), vuole

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 6

apprenderlo;

• che la lingua scritta deve essere, se vuole raggiungere l’universalitŕ dei Sardi, di facile apprendimento

e insegnamento, lettura, ascolto, intelligibilitŕ reciproca;

• che, pertanto, vanno evitate soluzioni scritte di difficile realizzabilitŕ anche tipografica;

• che, dunque, non č conveniente riportare nella scrittura suoni che non siano di facile articolazione

reciproca per i parlanti, vecchi ma soprattutto nuovi;

• che, stante la possibilitŕ di pronunciare tale modello di riferimento secondo inflessioni locali,

come avviene nella generalitŕ delle altre lingue, si rende utile, per orientare e rassicurare chi non

ha esempi né in famiglia né nella comunitŕ, proporre una pronuncia di riferimento relativa alla

lingua modello;

• che i messaggi scritti raggiungono una maggiore universalitŕ quanto piů, nel loro aspetto gra-

fico, sono coerenti, regolari, sistematici, omogenei, sia nel tempo che nello spazio;

CONSIDERANDO

• che, secolo dopo secolo, in passato, scrittori e studiosi come l’Araolla, il Garipa, il Madao, il

Porru, lo Spano e altri, manifestando l'esigenza di una lingua generale e alta, hanno provato a

superare l'ambito locale con modelli sovralocali;

• che si vuole continuare quella tradizione, svilupparla, completarla, con l’aiuto di tutti i mezzi

e strumenti che la moderna linguistica ci consente, col conforto di esempi positivi analoghi che

hanno consentito a lingue oppresse e frammentate di raggiungere unitarietŕ, sviluppo, vigenza,

ufficialitŕ piena;

STABILISCE

le indicazioni seguenti del modello di riferimento, chiamato LIMBA SARDA UNIFICADA, da

considerare come matrice comune a tutti per quanto riguarda la morfologia, la fonetica, il lessico

(patrimoniale e acquisito), l’ortografia.

Ben sapendo che a tale sistema potranno essere apportati emendamenti, migliorie, aggiunte,

aggiustamenti.

Per rendere maggiormente oggettive e comprensibili le indicazioni, per ogni caso preso in considerazione,

si indica, quando utile, la parola latina (o di altra lingua) presa come base comune,

quindi, in

neretto

, il modello scritto di riferimento e in alfabeto fonetico (AFI) la pronuncia consigliata.

Per ogni caso considerato, si daranno di seguito anche altre parole ad esso riconducibili.

Per arrivare alla selezione del modello, si č partiti dalla considerazione e analisi di tutti gli esiti

vivi della lingua, presenti nelle singole varianti locali, senza nessuna esclusione.

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 7

2 MODALITŔ E CRITERI

Questi sono i criteri essenziali che hanno guidato il nostro lavoro e le scelte proposte:

2.0.1 MODALITŔ

1 • Determinare il territorio linguistico. Il lavoro di elaborazione dello standard ha riguardato

la lingua sarda, escluse, come indica la legge 26/97, il sassarese, il gallurese, l’algherese, il

tabarchino.

2 • Raffrontare, per ciascun fenomeno preso in considerazione, gli esiti presenti nelle diverse

aree del sardo

3 • Prendere come base di riferimento per ciascun fenomeno il latino, in modo da stabilire con

maggiore chiarezza distanze e prossimitŕ da esso dei diversi esiti sardi.

4 • Privilegiare come bacino linguistico entro cui operare le singole scelte per fenomeno, i

territori in cui si presentano le maggiori coincidenze di risultati, es. quelli dove avviene la

caduta della -

d

- e -

v

- intervocalica,

pee

/

pei

,

nie

/

nii

contro

pede

,

nive

; sonorizzazione di

K, P,

T

latini, es.

lughe

,

abe

,

cadena

. In tal senso, sono privilegiate le varianti meridionali, centrooccidentali

e settentrionali rispetto a quelle centro-orientali.

2.0.2 CRITERI

Nella scelta delle soluzioni per la lingua-modello, si č preferito:

5 • escludere i fonemi (e quindi i possibili grafemi) che non siano di facile e reciproca

articolazione per coloro che parlano altre varietŕ. Ossia, il parlante di una varietŕ A non

dovrŕ pretendere di scrivere un suo fonema tipico che non sia pronunciabile da un parlante

della variante B, C, D, ecc., e viceversa. Se si escludono le difficoltŕ reciproche, si

elimineranno gran parte delle soluzioni reciprocamente impraticabili.

6 • rendere coerenti e sistematici con il resto dei fenomeni alcuni casi che presentano

differenze parziali, per es. plurale meridionale

is

a fronte dei singolari

su

,

sa

. La

differenziazione per genere e numero negli articoli

su

,

sa

,

sos

,

sas

, con riferimento alla

analoga e speculare differenziazione nelle desinenze dei sostantivi e aggettivi,

-u

,

-a

,

-os

,

-as,

č sembrata preferibile anche per ragioni didattiche.

7 • privilegiare la costanza morfologica delle parole (nella loro parte iniziale, mediana e finale),

indipendentemente dalle modificazioni fonosintattiche, numerosissime in sardo come del

resto in altre lingue.

8 • tener conto dei fattori etimologici, rifacendosi, fondamentalmente alla comune matrice

latina (es. la

-t

finale della 3Ş persona singolare e plurale dei verbi), escludendo i fenomeni

che non siano comuni a tutte le varianti (es. raddoppiamento di

riniziale

con prostesi

vocalica), per cui

rosa

e non

arrosa

.

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 8

9 • adottare la soluzione piů comune o diffusa, p.es. la caduta della -

d

- e -

v

- intervocaliche (

pee

e non

pede

,

nie

e non

nive

), la sonorizzazione di

K, P, T

latini, (es.

lughe

,

abe

,

cadena

),

comuni alle varianti settentrionali, centro-occidentali e meridionali ma non a quelle centroorientali);

il passaggio a

[ts]

tz

del fonema

[T]

in gran parte dei paesi della Sardegna centroorientale.

La soluzione

tz

, dunque, č stata preferita perché comune alle varianti meridionali,

es.

putzu

,

petza

,

pitzu

,

matza

…, diversamente dai settentrionali

put(t)u

,

pet(t)a

,

pit(t)u

,

mat(t)a

….

10 • adottare la soluzione “piena”, piů completa (all’interno del complesso delle varietŕ

settentrionali e meridionali) rispetto all’etimologia comune, p. es.:

ogru

[ČoÄRu]

(=it. occhio) e

non

ogu

[ČoÄu]

;

ŕteru

[ČateRu]

(=it. altro) e non

atru

[ČatRu]

;

lavra

[ČlavRa]

(=it. labbro) e non

lara

[ČlaRa]

, nei primi due casi privilegiando una soluzione settentrionale, nell’ultimo una

soluzione sostanzialmente meridionale.

Analogamente si č optato per

azis

,

sezis

, ecc., in cui, con la caduta della

-z-

, si ottiene la

forma meridionale

ais

,

seis

, ecc.; per

amus

,

semus

, ecc., in cui, con la caduta della

-mintervocalica,

si ottiene la forma meridionale

aus

,

seus

, ecc.

11 • evitare le metatesi, p.es.:

martzu

[ČmaRtsu]

(=it. marzo) e non

mratzu

[ČmRatsu]

12 • evitare le assimilazioni, p.es.:

ortu

[ČoRtu]

(=it. orto) e non

ot(t)u

[Čotůu]

13 • ridurre articoli, verbi e avverbi alle parti minime costitutive, separando la preposizione

dall’articolo,

a su

,

de su

, ecc.; le particelle enclitiche dal verbo,

nara·bi·lu

,

zughide·bi·nche·lu

; la preposizione dall’avverbio,

a pustis

,

a foras

,

in antis

14 • privilegiare quanto piů possibile la regolaritŕ paradigmatica nei verbi, per favorire un

migliore apprendimento, es. l’adozione generalizzata del gerundio in -

ende in tutte le

coniugazioni, -are, -er, -ire; la desinenza in -ia di tutti gli imperfetti dell’indicativo.

15 • preservare alcuni caratteri distintivi tipici del sardo, es.:

limba e non lingua ; ecc.

chena (= it. cena) e non cena, col mantenimento della consonante occlusiva velare sorda

all’inizio di parola e sonora in posizione mediana, come in lughe,

iscola e non scola, etc., con il mantenimento della i prostetica, giŕ presente nel latino di una

certa epoca, generale nelle varianti sarde settentrionali, centrali e anche in alcune delle varianti

meridionali.

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 9

3 ORTOGRAFIA

3.1 ALFABETO

grafema trascr. AFI annotazioni ed esempi

a [a] Come in italiano e spagnolo

b [b] In posizione iniziale o intervocalica:

es. bentu, boe, ab(b)a.

ca, co, cu

che, chi

[k] es. cane, cossa, cuddu, chessa, chida

d, dd [D], [ę] es. seda/sedda

e [E], [e] Non si segna la differenza aperta/chiusa

f [f] es. fčm(m)ina, unfrare,

ga, go, gu,

ghi, ghe

[Ä],[g] Sarŕ [Ä] in posizione intervocalica, [g] negli altri casi

i [i] Come in italiano e spagnolo

j [j] Solo in posizione interna:

es. maju, operaju, eccezionalmente in posizione iniziale.

l, ll [l] es. cala/calla

m [m] es. mam(m)a, cam(m)u

n, nn [n] es. cana/canna

nd [÷ę] es. ando, cando

o [Ť]/[o] Non si segna la differenza aperta/chiusa

p [p] es. ap(p)o, trop(p)u

r, rr [R], [r] es. caru/carru

s, ss [z], [s] es. cosa/cossa

t [t] es. gat(t)u, fat(t)u

u [u] Come in italiano e spagnolo

v [v] Prevalentemente in cultismi: es. violčntzia, violinu

z [dz] In posizione iniziale e interna:

es. zŕganu, zogu, azu, mazu, tazu

tz [ts] In posizione iniziale e interna:

es. tziu, petza, putzu

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 10

3.2 Una sola forma grafica delle parole

Va rispettata la costanza morfologica delle parole (nella loro parte iniziale, mediana e finale),

indipendentemente dalle modificazioni fonosintattiche. Per esempio, si scrive isboidare, iscrudare,

isdentadu, isfozare, disganadu, islumbare, ismentigare, isnudare, ispeare, isrob(b)are,

istup(p)are, isvitare, iszungher, istzoare, indipendentemente dal fatto che la -s- del prefisso ispossa

essere pronunciata, a seconda dei casi, come r, l, n, ecc., anche per assimilazione con le consonanti

successive. Ugualmente, si scrive sempre, per es., est benende, est lanzu, est nŕschidu,

ecc., anche se, nella pronuncia, la -t, in alcuni casi, puň cadere e la s trasformarsi come negli

esempi precedenti. Vale lo stesso criterio per gli articoli plurali sos e sas, che non mutano mai

forma. Cosě tutte le altre parole che terminano con s o r, per esempio, tempus bonu, semper tuo.

3.3 Consonanti iniziali mobili b-, d-, f-, g-

Le consonanti iniziali mobili b-, d-, f-, g- vanno scritte sempre, anche se nella pronuncia possono

cadere, es.: bida, sa bida; domo, sa domo; fizu, su fizu; gama, sa gama, ecc.

3.4 Semiconsonante prepalatale -j-

La semiconsonante prepalatale -j- va usata in posizione interna, es.: maju, massaju, raju, ruju,

ecc. Eccezionalmente, p.es. nel caso di nomi geografici, puň essere usata in posizione iniziale di

parola, es.: Jugoslŕvia.

3.5 Uso della h

La lettera h č usata solo in combinazione con la c e la g, per rendere il suono velare di fronte alle

vocali e e i: che, chi, ghe, ghi. Inoltre, č usata, da sola, come simbolo di quantitŕ o di tempo: h

(ettari) 30; h 16.30.

Non viene usata in nessun altro caso. Perciň, č da ritenersi inutile usarla in alcune forme del

verbo aer (it. avere), non essendovi alcuna esigenza di carattere distintivo.

3.6 Uso della q

Non si usa in nessun caso ed č sostituita dalla c.

3.7 t finale nella 3Ş pers. sing. e pl. dei verbi

La terza persona singolare e plurale dei verbi termina sempre in -t, indipendentemente dai cambiamenti

di pronuncia dovuti alla fonosintassi, o a usi locali, per cui, p.es. andat, andant, ecc.

3.8 Uso dell’apostrofo

Nella pronuncia, č frequentissima l’elisione di vocale. Per rispettare il criterio di conservare

sempre una sola forma delle parole, si eviterŕ di segnare tale elisione, salvo nel caso dei monosillabi

su, sa, mi, ti, si, nde, nche, es. s’ůnchinu, s’ŕnima, m’ab(b)erit, t’indito, s’iscňstiat,

nd’annanghet, si nch’essit.

3.9 Preposizione “de”

Conformemente al criterio di non tener conto dei mutamenti fonosintattici, la preposizione de,

analogamente a tutte le parole inizianti con d, si scrive per intero: de, senza alcuna elisione.

Forme errate: e, d’.

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 11

3.10 Metatesi

Le parole si scrivono nella forma piů vicina all’etimologia, senza metatesi, per cui martzu e non

mratzu, pedra e non perda o preda, salvo i casi in cui la metatesi sia generalizzata, es. intreu.

3.11 Le consonanti scempie e geminate

Si scrivono sicuramente geminate le seguenti consonanti: dd, ll, nn, rr, ss (quelle contenute

nelle parole “LaNa SaRDa” per facilitarne la memorizzazione), come nei casi seguenti:

sedda = sella contro seda = seta.

calla = smetti, stai zitto contro cala = tana, ricovero

canna = canna contro cana = canuta

carru = carro contro caru = caro

cossa = coscia contro cosa = cosa

Inoltre, si usa tz per la zeta sorda e z per la sonora: lantza = lancia contro lanza = magra. Evidentemente,

tz z possono essere raddoppiate graficamente.

Per le altre consonanti, in via sperimentale, si lascia libertŕ di scrivere una sola consonante o

due: b(b), c(c), f(f), g(g), m(m), p(p), t(t), v(v).

3.12 Accentazione

L’accento grafico č segnato con il segno di grave ( ). Si segna nelle parole tronche e in quelle

sdrucciole.

3.13 Clitici

Nel caso delle particelle pronominali atone posposte al verbo, per ragioni didattiche (per facilitare

l’individuazione delle parti costitutive della frase e quindi l’analisi della stessa), si preferisce

la separazione all’agglutinazione, per cui:

zughide·bi·nche·lu, leade·bos·nche·lu, ecc.

Tale soluzione concilia il criterio del mantenimento di una unica forma delle parole, indipendentemente

dalle leggi di fonosintassi, con il legame stretto che esse hanno con il verbo. Si č preferito

il punto mediano (che riduce le distanze e dŕ l’idea di maggior legame) al trattino, usato

preferibilmente per le parole composte. La scrittura separata consente anche un migliore trattamento

informatizzato dei testi, perché un correttore ortografico, anziché dover tenere in memoria

le migliaia di combinazioni possibili che si avrebbero tra i clitici e il verbo, le analizzerŕ singolarmente,

sia che si trovino separate (quando sono anteposte), che quando sono legate al verbo, unite

dal punto. La pronuncia, poi, segue le norme generali, con tutte le assimilazioni possibili che valgono

per le consonanti che si trovano all’inizio e in fine di parola.

Nel caso in cui le medesime particelle siano anteposte, devono essere staccate:

bi nche lu zughides, bos nche lu leades, bos lu leo, mi lu dant.

3.14 d eufonica

Non si segna la d eufonica ma la si lascia alla eventuale pronuncia, come nei casi seguenti:

in unu, cun unu, in onzi, a onzi, eo, eris [in Čę unu], ecc.

Poiché tale d non č frutto di alcuna elisione, non ha senso usare apostrofi né, tantomeno, ha senso

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 12

legarla con un trattino alla parola precedente o a quella successiva.

3.15 vocale paragogica

Non si scrivono le vocali paragogiche dopo consonante:

— in fine di parola

— nell’infinito della 2Ş coniugazione, che dunque termina in -er.

— in parole come semper, bat(t)or, ecc.

3.16 no, non; nono

L’avverbio no si usa di fronte a parola che inizia con vocale, non di fronte a parola che inizia

con consonante, es.: no ando, non benzo. Quando č tonica in posizione finale assoluta č no o

nono.

3.17 ne, nen

La congiunzione ne si usa di fronte a parola che inizia con vocale, nen di fronte a parola che inizia

con consonante, es.: ne ando, nen benzo. Ne non puň essere accentata perché non si confonde

con nessuna altra parola.

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 13

4 FONETICA

4.1 Vocali

a, e, i, o, u

Si scrivono sempre e e o le rispettive vocali etimologiche atone di sillaba finale, anche se pronunciate

rispettivamente i e u:

CANE(M) > cane, HOMINE(M) > ňmine, CANTO > canto, SERO > sero

4.2 Consonanti e gruppi consonantici

4.2.1 b-, v-

Cosě pure: belu, bentu, binu

4.2.2 k- + vocale palatale

Cosě pure: chera, chizu

4.2.3 d-

Cosě pure: dente, dolu

4.2.4 f-

Cosě pure: foza, fine, filu

4.2.5 g-

Cosě pure: gama

4.2.6 fl-

Cosě pure: frunda, fruschiu, frunza

4.2.7 p-

Cosě pure: pee, pannu, pannutzu

4.2.8 t-

Cosě pure: terra, teula, timer, tando

BOVE(M) boe /ČbŤE/

COELUM chelu /Čkelu/

DOMO domo /ČDŤmŤ/

FUNE(M) fune /Čfune/

GATTU(M) gat(t)u /ČÄatu/

FLORE(M) frore /ČfRŤRE/

PANE(M) pane /ČpanE/

TEMPUS tempus /Čtempus/

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 14

4.2.9 -c-

Cosě pure: soga, boghe, nughe, paghe, ŕghina, aboghinare, bighinu, fogu

4.2.10 -p-

Cosě pure: abe

4.2.11 -t-

Cosě pure: meda, andadu, chida, roda, seda, mudu

4.2.12 -g-

Cosě pure: baina, sartaine, suer, teula

4.2.13 -b-

Cosě pure: aer (vb.), laore, lieru, seu, taula, triulare, triulas, ecc.

4.2.14 -v-

Cosě pure: boe, cau, chiu, noe, noa/nou, nae, riu, trae, ecc.

4.2.15 -m-

Cosě pure: grŕm(m)ene, nům(m)ene, rŕm(m)ene, sům(m)ene, ecc.

4.2.16 -l-

Cosě pure: belu, filu, malu, mela, pilu, solu, mulu, ecc.

4.2.17 -n-

Cosě pure: canu, fenu, binu, sonu, luna, ecc.

4.2.18 -s-

Cosě pure: rasu, pasu, pasare, fusu

LOCU(M) logu /ČloÄu/

SAPA(M) saba /ČsaBa/

ACETU(M) aghedu /ČaÄeDu/

EGO eo /ČEo/

NUBE(M) nue /ČnuE/

NIVE(M) nie /ČniE/

RAMU(M) ram(m)u /Čramu/

SOLE(M) sole /ČsŤlE/

MANU(M) manu /Čmanu/

NASU(M) nasu /Čnazu/

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 15

4.2.19 cl-

Cosě pure: crae, crčsia, cresura,

4.2.20 -cl-

Cosě pure: annigru, mudegru, ograda, origra, peugru, fenugru, meriagru, magra

4.2.21 -cr-

Cosě pure: lŕgrima, sogru, ecc.

4.2.22 -cs- (x)

Cosě pure: dassare, ecc.

4.2.23 -ct-

Cosě pure: fat(t)u, cot(t)u, ecc.

4.2.24 -cj-

Cosě pure: latzu, sedatzu, ecc.

4.2.25 -qu-

Cosě pure: eb(b)a, ŕb(b)ila, ecc.

4.2.26 fl-

Cosě pure: frama, fragare (vb.), froedda, frůmene,

4.2.27 pl-

Cosě pure: pranu, prus, proer, prangher, prantu,

4.2.28 -br-

Cosě pure: chilivru, colovra

CLARU(M) craru /ČkRaRu/

OC(U)LU(M) ogru /ČoÄRu/

ACRU(M) agru /ČaÄRu/

COXA(M) cossa /ČkŤsa/

LECTU(M) let(t)u /Čletu/

ACIARIU(M) atzarzu /aČtsaRdzu/

AQUA(M) ab(b)a /Čaba/

FLORE(M) frore /fRČŤRE/

PLENU(M) prenu /ČpRenu/

LABRA lavra /ČlavRa/

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 16

4.2.29 sc-

Cosě pure: iscala, ischire, iscudu, ischina, iscannu, iscarpeddu, iscŕndula, ischintidda

4.2.30 sp-

Cosě pure: ispargher, ispada, ispatzare, ispina, isposu, ispigru

4.2.31 st-

Cosě pure: istula, istŕmene, isteddu

4.2.32 -lb-

Cosě pure: arvčschida, arvada

4.2.33 -lc-

Cosě pure: carcanzu, carchina, carche, corcare, durche, surcu

4.2.34 -ll-

Cosě pure: modde, caddu, coddu, podda

4.2.35 -lg-

Cosě pure: murgher

4.2.36 -rg-

Cosě pure: mŕrghine, ispargher, purga

4.2.37 -lp-

Cosě pure: purpa, parpare, gurpe, gůrpinu

4.2.38 -lt-

Cosě pure: sartu, sortu

SCHOLA(M) iscola /isČkŤla/

SPICA(M) ispiga /isČpiÄa/

STARE istare /isČtaRE/

ALBU(M) arvu /ČaRvu/

FARCE(M) farche /ČfaRkE/

PELLE(M) pedde /ČpEęęE/

ALGA arga /ČaRÄa/

LARGU(M) largu /ČlaRÄu/

CULPA(M) curpa /ČkuRpa/

ALTUS artu /ČaRtu/

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 17

4.2.39 -nd-

Cosě pure: prender, andare, tunder, prander, grŕndula

4.2.40 -nf-

Cosě pure: infunder

4.2.41 -rb-, -rv-

Cosě pure: erva, barva, chervu, corvu, corve, cherveddu

4.2.42 -rc-

Cosě pure: arcu, chercu, chircare, chircu, mčrcuris,

4.2.43 -rcl-

Cosě pure:

4.2.44 -ncl-

Cosě pure:

4.2.45 -rd-

Cosě pure: cardu, corda, cordiolu, perder, lardu, pčrdighe

4.2.46 -rt-

Cosě pure: corte, mortu, forte, sorte

4.2.47 -sc-

Cosě pure: musca, pische, iscala, pasca, nuscare,

4.2.48 -scl-/-stl-

Cosě pure: ascra, iscraria, uscrare

QUANDO cando /Čka÷ęŤ/

INFERNU(M) inferru /inČferru/

ARBORE(M) ŕrvore /ČaRvŤRE/

PORCU(M) porcu /ČpoRku/

COOPERCULU(M) cobercu /koČBeRku/

*MINCLA(M) mincra /ČminkRa/

SURDU(M) surdu /ČsuRDu/

HORTU(M) ortu /ČoRtu/

PISCARE piscare /pisČkaRE/

MASC(U)LU(M) mascru /ČmaskRu/

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 18

4.2.49 -sp-

Cosě pure:

4.2.50 -ss-

Cosě pure: grassu, esser

4.2.51 -st-

Cosě pure: custu, ŕstula, fuste, canistedda

4.2.52 -tr-

Cosě pure: bidru, mŕdrighe, pedrosu, pudrigare

4.2.53 -ng- + vocale palatale

Cosě pure: chingher, pungher, tingher, fingher,

4.2.54 -ngl- secondario

Cosě pure: angrone, singru

4.2.55 -ngu-

Cosě pure: ambidda, ěmbena, sŕmbene,

4.2.56 i + vocale palatale iniziale

Cosě pure: ghenna. Perň: zeůnu, zeunare

4.2.57 i + vocale interna

Cosě pure:

4.2.58 yod + vocale iniziale

Cosě pure: zunta

VESPA(M) bespe /ČbespE/

FOSSA(M) fossa /Čfosa/

FESTA(M) festa /ČfEsta/

PETRA(M) pedra /ČpEDRa/

PLANGERE prangher /ČpRangER/

UNG(U)LA(M) ungra /ČungRa/

LINGUA(M) limba /Člimba/

IENARIUS ghennarzu /ČgEČnnaRdzu/

MAIUS maju /Čmaju/

IUNCU(M) zuncu /Čdzunku/

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 19

4.2.59 -b + yod

Cosě pure: marruju

4.2.60 -d + yod

Cosě pure:

4.2.61 -d+ yod

Cosě pure: raju, moju

4.2.62 l+yod

Cosě pure: chizu, foza, fozu, lizu, mezus, ozu, pizu

4.2.63 n+yod

Cosě pure: anzone, cunzare, laghinza, mandighinzu,

4.2.64 -r+yod-

Cosě pure: corzolu, iscorzolare, canarzu, acanarzare, iscorzare,

4.2.65 ti+vocale

Cosě pure: pratza, pitzu, putzu,

4.3 Adattamento forestierismi

4.3.1 ce, ci

ce > tze, ci > tzi

it. cinta > tzinta

4.3.2 ge, gi

ge > ze, gi > zi

it. gente > zente, it. Genova > Zčnova, it. Parigi > Parizi, geografia > zeografia

4.3.3 gli + vocale

gli + vocale > lli + vocale

it. maglia, mŕllia, it. maglione, mallione, it. sbaglio, isballiu

RUBEU(M) ruju /ČRuju/

HODIE oe /ČŤE/

MODIU(M) moju /Čmoju/

FILIU(M) fizu /Čfidzu/

VINEA(M) binza /Čbindza/

CORIU(M) corzu /ČkoRdzu/

*PETTIA(M) petza /ČpEtsa/

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 20

4.3.4 gn

gn > nn

it. Sardigna > Sardinna, it. campagna > campanna

4.3.5 sce, sci

it. scena > issena, it. sciarpa > isserpa

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 21

5 ARTICOLO

Articolo determinativo Articolo indeterminativuo

SIN su, sa unu, una

PLUR sos, sas unos, unasa

a. Č usato nel senso di ‘circa’.

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 22

6 FORMAZIONE DEL PLURALE

Il plurale di sostantivi e aggettivi si forma aggiungendo una -s alla forma singolare nelle parole

terminanti in -a,

-e, -i, -o, anche quando accentata. Le parole che terminano in -u, fanno il plurale sostituendo la

u con os:

mesa, mesas

pane, panes

panet(t)eri, panet(t)eris

sero, seros

caf(f)č, caf(f)čs. Cosě pure le altre parole, in generale di origine straniera, che terminano in -ŕ, -ě,

-ň, ů, es:. tribů, tribůs

bonu/-a, bonos/-as

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 23

7 AGGETTIVO

7.1 Comparativo

7.1.1 di uguaglianza

— cantu (a), che (a), com(m)ente (e), (a) + sostantivo/pronome

7.1.2 di superioritŕ

— prus + agg.

7.1.3 di inferioritŕ

— prus pagu + agg.

7.2 Superlativo

7.2.1 relativo

— articolo determ. + prus + agg.

7.2.2 assoluto

— con iterazione: mannu mannu, artu artu, ecc.

— aggettivo + a beru

meda + aggettivo

7.3 Comparativi e superlativi sintetici

mezus

peus

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 24

8 PRONOME

8.1 PRONOMI PERSONALI

8.1.1 Serie tonica

8.1.2 Serie atona

soggetto forme oblique

SING 1 eo de, pro, … me(ne) a mie cun megus

2 tue de, pro, … te(ne) a tie cun tegus

3 issu/issaa, bostčb

a. Riferendosi a persona si puň usare anche isse

b. Forma di cortesia

a, cun, de, pro,… isse/issu/issa/bostč

in/dae sesec

c. Forma riflessiva

PLUR 1 nois a, cun, de, pro,… nois

2 bois a, cun, de, pro,… bois

3 issos/issas a, cun, de, pro,… issos/issas

in/dae sesed

d. Forma riflessiva

NUM. PERSONA

E GENERE

NON RIFLESSIVO RIFLESS.

dativo accus.

sing. 1 mi

2 ti

3 masch.

li

lu

si femm. la

plurale 1 nos

bos 2

3 masch.

lis

los

si femm. las

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 25

8.1.3 Particelle pronominali

8.1.4 Combinazioni di pronomi e particelle pronominali

8.2 PRONOMI e AGGETTIVI POSSESSIVI

8.3 PRONOMI e AGGETTIVI DIMOSTRATIVI

nde riferito a cosa

nche riferito a luogo

proclitici enclitici

mi lu/-a/-os/-as, mi nche lu/-a/-os/-as,

mi nde

mi·lu/-a/-os/-as, mi·nche·lu/-a/-os/-as, mi·nde

ti lu/-a/-os/-as, ti nche lu/-a/-os/-as, ti nde ti·lu/-a/-os/-as, ti·nche·lu/-a/-os/-as, ti·nde

bi lu/-a/-os/-as, bi nche lu/-a/-os/-as, bi nde bi·lu/-a/-os/-as, bi·nche·lu/-a/-os/-as, bi·nde

nos lu/-a/-os/-as, nos nche lu/-a/-os/-as nos·lu/-a/-os/-as, nos·nche·lu/-a/-os/-as

bos lu/-a, bos nche lu/-a bos·lu/-a, bos·nche·lu/-a

bi lu/-a/-os/-as bi·lu/-a/-os/-as

si lu/-a/-os/-as si·lu/-a/-os/-as

SING PLUR

maschile femminile maschile femminile

SING 1 meu mea meos meas

2 tuo tua tuos tuas

3 suo sua suos suas

PLUR 1 nostru nostra nostros nostras

2 bostru bostra bostros bostras

3 issoro

di persona e cose di persone e cose

sing. custua

a. Volendo, si possono usare anche le forme singolari riferite a persone custe (I), cusse (II), cudde (III).

custa

cussu cussa

cuddu cudda

plur. custos custas

cussos cussas

cuddos cuddas

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 26

8.4 PRONOMI RELATIVI

chi

8.5 PRONOMI INTERROGATIVI

ite (riferito a cose), chie (riferito a persone)

cale, cales

cantu, canta, cantos, cantas

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 27

9 AVVERBI E LOCUZIONI AVVERBIALI

MODO LUOGO TEMPO QUANTITŔ AFFERMAZIONE

NEGAZIONE

DUBBIO

INTERROGATIVI

bene

male

mezus

peus

gosi

comente

a gherra

a mala gana

a mala boza

a discansu

in presse

a lestru

a sa revessa

a s’imbesse

a bellu

a forte

petzi

ebia

craru

a sa ritza

a caddu

a pirpirinu

a sa grussera

de rugradis

de badas

de repente

totu in unu

a s’ispessada

a fortza

oru·oru

curre·curre

laris·laris

rue·rue

faghe·faghe

cua·cua

fui·fui

in curtzu

in cara

cunforme a

inoghe

a/dae inoghe

a/in/dae cue

a/in/dae ue

a/in/dae cuddae

a/in/dae foras

addae

in/a dae in antis

a/in dae segus

a/in segus

a/in/dae subra

a/in/dae suta

a/in/dae susu

a/in/dae zosso

a/in/dae pitzu

a inghiriu

a/in/dae palas

a/in/dae totue

a/in/dae nuddue

a/dae prope

a/dae curtzu

a/dae largu

a/dae tesu

a gosi

a gasi

a/in aterue

a/in/dae intro

in logu

cara a cara

como

deret(t)u

a pustis

in antis

in fat(t)u

cando

semper

chitzo

tardu

eris

oe

oe in die

cras

ocannu

annoas

pusticrŕs

zanteris

a de die

a de note

a manzanu

a merie

a sero

cando non cando

a bias

mai

una bia

tando

luego

a mesu die

a mesu note

a s’ispissu

a s’ora

zai

in fines

meda

paritzu, -a, -os, -as

bastante, -es

pagu

nudda

in pessu

azigu

belle

azomŕi

in/de mancu

gosi

gasi

mescamente

pagu prus o mancu

de prus

in prus

galu

finas

prus pagu

a su nessi

a su mancu

ei, eja, emo

de seguru

propiu

a beru

sena duda

in totu

ello

no, nono

in nudda

forsis

baddu

chissŕi

s’in casu

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 28

10 CONGIUNZIONI

COPULATIVE e, finas, ne/nen

DISGIUNTIVE o

AVVERSATIVE ma, perň, prus a prestu, sende gasi, de su restu, antis, imbetzes,

cando chi, in cambiu

DICHIARATIVE custu non custu, difatis, pro narrer, unu paragone, pro esempru

AGGIUNTIVE finas, peri, in prus

CONCLUSIVE duncas, pro custu, pro cussu, tando

CORRELATIVE siat…siat, gasi…comente, tantu…chi

AVVERSATIVE cando chi

CAUSALI ca, sigomente

COMPARATIVE prus…chi non, prus pagu…chi non, mezus…chi non,

CONCESSIVE sende chi, mancari,

CONDIZIONALI bastis chi, bastat chi, si no est chi,

CONSECUTIVE a su puntu chi

ECCETTUATIVE francu

INTERROGATIVE comente, pro ite,

MODALI che, comente

TEMPORALI onzi bia chi, finas a cando, in s’ěnteri, in pessu chi

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 29

11 PREPOSIZIONI

PROPRIE a, de, dae, in, cun, pro, intre, tra

IMPROPRIE sut(t)a, subra, a pustis, in antis, foras, intro, a in ghiriu, contra,

sena, a curtzu, a tesu, a largu, indedda, in prus, in s’oru,

paris, in fat(t)u, ecc.

LOCUZIONI PREPOSITIVE in mesu de, in parte de, in cambiu de, in cara de, paris cun,

conca a, chirru a, cara a, pro mediu de

AGGETTIVI/NOMI francu, trŕmite

PARTICIPI mediante, durante, rasente,

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 30

12 PRONOMI INDEFINITI

calicunu/-a,

unos cantas, unas cantas

carchi

nemos

nudda

perunu/-a

ŕteru/-a/-os/-as

unu/-a/-os/-as

ambos/-as

onzi unu/-a

meda/-as

totu/-us

pagu/-os/-as

cale si siat

cosa

matessi

propiu/-a/-os/-as

bastante

tropu

prus pagu

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 31

13 NUMERALI

CARDINALI ORDINALI

1 unu, una primu/-a/-os/-as, su/-a/-os/as de unu

2 duos, duas segundu/-a/-os/-as, su/-a/-os/as de duos

3 tres su/-a/-os/as de tres

4 bat(t)or su/-a/-os/as de bat(t)or

5 chimbe su/-a/-os/as de chimbe

6 ses su/-a/-os/as de ses

7 set(t)e su/-a/-os/as de set(t)e…

8 ot(t)o

9 noe

10 deghe

11 ůndighi

12 doighi

13 treighi

14 bat(t)ňrdighi

15 bindighi

16 seighi

17 deghesset(t)e

18 degheot(t)o

19 deghennoe

20 bintunu

21 bintiduos

23 bintitrčs

24 bintibat(t)or

25 bintighimbe

26 bintisčs

27 bintiset(t)e

28 bintot(t)o

29 bintinoe

30, 31, 32 trinta, trintunu, trintaduos/-as…

40 baranta

50 chimbanta

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 32

Per indicare quantitŕ approssimative:

deghina, bintina, trintina, barantina, chimbantina, sessantina, set(t)antina, ot(t)antina,

norantina, chentina;

Č anche possibile dire: unos/-as binti, ecc.

60 sessanta

70 set(t)anta

80 ot(t)anta

90 noranta

100 chentu

101 chentu e unu…

200 dughentos/-as

300 treghentos/-as

400 bat(t)orghentos/-as

500 chimbighentos/-as

600 seschentos/-as

700 set(t)ighentos/-as

800 ot(t)ighentos/-as

900 noighentos/-as

1000 milli

2000 duamiza

3000 tres miza

4000 bat(t)or miza

5000 chimbe miza

6000 ses miza

7000 set(t)e miza

8000 ot(t)o miza

9000 noe miza

10.000 deghe miza…

100.000 chentu miza

101.000 chentu e una miza

102.000 chentu e duas miza…

200.000 dughentamiza

300.000 treghentamiza

1.000.000 unu millione, duos milliones…

1.000.000.000 unu milliardu, duos milliardos…

CARDINALI ORDINALI

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 33

14 VERBI

esser

INDICATIVO

CONGIUNTIVO

CONDIZIONALE

IMPERATIVO

INFINITO

PARTICIPIO

GERUNDIO

presente imperfetto passato prossimo passato imperfetto futuro futuro anteriore

eo

tue

isse

nois

bois

issos

so

ses

est

semus

sezis

sunt

f i a

f i as

f i at

f i amus

f i azis

f i ant

so istadu

ses istadu

est istadu

semus istados, -as

sezis istados, -as

sunt istados, -as

fia istadu

fias istadu

fiat istadu

fiamus istados, -as

fiazis istados, -as

fiant istados, -as

ap(p)o a esser

as a esser

at a esser

amus a esser

azis a esser

ant a esser

ap(p)o a esser istadu

as a esser istadu

at a esser istadu

amus a esser istados, -as

azis a esser istados, -as

ant a esser istados, -as

presente imperfetto passato trapassato

eo

tue

isse

nois

bois

issos

si a

si as

si at

si amus

si azis

si ant

ess er e

ess er es

ess er et

ess er emus

ess er ezis

ess er ent

sia istadu

sias istadu

siat istadu

siamus istados, -as

siazis istados, -as

siant istados, -as

essere istadu

esseres istadu

esseret istadu

esseremus istados, -as

esserezis istados, -as

esserent istados, -as

presente passato

eo

tue

isse

nois

bois

issos

dia esser

dias esser

diat esser

diamus esser

diazis esser

diant esser

dia esser istadu

dias esser istadu

diat esser istadu

diamus esser istados, -as

diazis esser istados, -as

diant esser istados, -as

forma positiva forma negativa

tue

isse

nois

bois

issos

sias

siat

siamus

siazis

siant

non sias

non siat

non siamus

non siazis

non siant

presente passato

ess er esser istadu

passato

ist adu

presente passato

ess ende essende istadu

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 34

aer

INDICATIVO

CONGIUNTIVO

CONDIZIONALE

IMPERATIVO

INFINITO

PARTICIPIO

GERUNDIO

presente imperfetto passato prossimo passato imperfetto futuro futuro anteriore

eo

tue

isse

nois

bois

issos

ap(p)o

as

at

amus

azis

ant

a i a

a i as

a i at

a i amus

a i azis

a i ant

ap(p)o ŕp(p)idu

as ŕp(p)idu

at ŕp(p)idu

amus ŕp(p)idu

azis ŕp(p)idu

ant ŕp(p)idu

aia ŕp(p)idu

aias ŕp(p)idu

aiat ŕp(p)idu

aiamus ŕp(p)idu

aiazis ŕp(p)idu

aiant ŕp(p)idu

ap(p)o a aer

as a aer

at a aer

amus a aer

azis a aer

ant a aer

ap(p)o a aer ŕp(p)idu

as a aer ŕp(p)idu

at a aer ŕp(p)idu

amus a aer ŕp(p)idu

azis a aer ŕp(p)idu

ant a aer ŕp(p)idu

presente imperfetto passato trapassato

eo

tue

isse

nois

bois

issos

ap(p) a

ap(p) as

ap(p) at

ap(p) amus

ap(p) azis

ap(p) ant

a er e

a er es

a er et

a er emus

a er ezis

a er ent

ap(p)a ŕp(p)idu

ap(p)as ŕp(p)idu

ap(p)at ŕp(p)idu

ap(p)amus ŕp(p)idu

ap(p)azis ŕp(p)idu

ap(p)ant ŕp(p)idu

aere ŕp(p)idu

aeres ŕp(p)idu

aeret ŕp(p)idu

aeremus ŕp(p)idu

aerezis ŕp(p)idu

aerent ŕp(p)idu

presente passato

eo

tue

isse

nois

bois

issos

dia aer

dias aer

diat aer

diamus aer

diazis aer

diant aer

dia aer ŕp(p)idu

dias aer ŕp(p)idu

diat aer ŕp(p)idu

diamus aer ŕp(p)idu

diazis aer ŕp(p)idu

diant aer ŕp(p)idu

forma positiva forma negativa

tue

isse

nois

bois

issos

ap(p)as

ap(p)at

ap(p)amus

ap(p)azis

ap(p)ant

no ap(p)as

no ap(p)at

no ap(p)amus

no ap(p)azis

no ap(p)ant

presente passato

a er aer ŕp(p)idu

passato

ŕp(p) idu

presente passato

a ende aende ŕp(p)idu

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 35

14.1 Verbi regolari

cant-are

INDICATIVO

CONGIUNTIVO

CONDIZIONALE

IMPERATIVO

INFINITO

PARTICIPIO

GERUNDIO

Cosi pure: andare, caminare, istimare, faeddare, colare, leare, pesare, ascurtare, cumandare, dassare,

costumare, campare, ecc.

presente imperfetto passato prossimo passato imperfetto futuro futuro anteriore

eo

tue

isse

nois

bois

issos

cant o

cant as

cant at

cant amus

cant ades

cant ant

cant ai a

cant ai as

cant ai at

cant ai amus

cant ai azis

cant ai ant

ap(p)o cantadu

as cantadu

at cantadu

amus cantadu

azis cantadu

ant cantadu

aia cantadu

aias cantadu

aiat cantadu

aiamus cantadu

aiazis cantadu

aiant cantadu

ap(p)o a cantare

as a cantare

at a cantare

amus a cantare

azis a cantare

ant a cantare

ap(p)o a aer cantadu

as a aer cantadu

at a aer cantadu

amus a aer cantadu

azis a aer cantadu

ant a aer cantadu

presente imperfetto passato trapassato

eo

tue

isse

nois

bois

issos

cant e

cant es

cant et

cant emus

cant ezis

cant ent

cant ar e

cant ar es

cant ar et

cant ar emus

cant ar ezis

cant ar ent

ap(p)a cantadu

ap(p)as cantadu

ap(p)at cantadu

ap(p)amus cantadu

ap(p)azis cantadu

ap(p)ant cantadu

aere cantadu

aeres cantadu

aeret cantadu

aeremus cantadu

aerezis cantadu

aerent cantadu

presente passato

eo

tue

isse

nois

bois

issos

dia cantare

dias cantare

diat cantare

diamus cantare

diazis cantare

diant cantare

dia aer cantadu

dias aer cantadu

diat aer cantadu

diamus aer cantadu

diazis aer cantadu

diant aer cantadu

forma positiva forma negativa

tue

isse

nois

bois

issos

cant a

cant et

cant emus

cant ade

cant ent

non cant es

non cant et

non cant emus

non cant ezis

non cant ent

presente passato

cant are aer cantadu

passato

cant adu

presente passato

cant ende aende cantadu

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 36

tim-er

INDICATIVO

CONGIUNTIVO

CONDIZIONALE

IMPERATIVO

INFINITO

PARTICIPIO

GERUNDIO

Cosi pure: perder, todder, moer, ecc.

presente imperfetto passato prossimo passato imperfetto futuro futuro anteriore

eo

tue

isse

nois

bois

issos

tim o

tim es

tim et

tim imus

tim ides

tim ent

tim i a

tim i as

tim i at

tim i amus

tim i azis

tim i ant

ap(p)o těmidu

as těmidu

at těmidu

amus těmidu

azis těmidu

ant těmidu

aia těmidu

aias těmidu

aiat těmidu

aiamus těmidu

aiazis těmidu

aiant těmidu

ap(p)o a timer

as a timer

at a timer

amus a timer

azis a timer

ant a timer

ap(p)o a aer těmidu

as a aer těmidu

at a aer těmidu

amus a aer těmidu

azis a aer těmidu

ant a aer těmidu

presente imperfetto passato trapassato

eo

tue

isse

nois

bois

issos

tim a

tim as

tim at

tim amus

tim azis

tim ant

tim er e

tim er es

tim er et

tim er emus

tim er ezis

tim er ent

ap(p)a těmidu

ap(p)as těmidu

ap(p)at těmidu

ap(p)amus těmidu

ap(p)azis těmidu

ap(p)ant těmidu

aere těmidu

aeres těmidu

aeret těmidu

aeremus těmidu

aerezis těmidu

aerent těmidu

presente passato

eo

tue

isse

nois

bois

issos

dia timer

dias timer

diat timer

diamus timer

diazis timer

diant timer

dia aer těmidu

dias aer těmidu

diat aer těmidu

diamus aer těmidu

diazis aer těmidu

diant aer těmidu

forma positiva forma negativa

tue

isse

nois

bois

issos

tim e

tim at

tim amus

tim ide

tim ant

non tim as

non tim at

non tim amus

non tim azis

non tim ant

presente passato

tim er aer těmidu

passato

těm idu

presente passato

tim ende aende těmidu

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 37

fin-ire

INDICATIVO

CONGIUNTIVO

CONDIZIONALE

IMPERATIVO

INFINITO

PARTICIPIO

GERUNDIO

Cosi pure: fuire, cunduire, collire, faddire, mutire, cosire, tasire, ecc.

presente imperfetto passato prossimo passato imperfetto futuro futuro anteriore

eo

tue

isse

nois

bois

issos

fin o

fin is

fin it

fin imus

fin ides

fin int

fin i a

fin i as

fin i at

fin i amus

fin i azis

fin i ant

ap(p)o finidu

as finidu

at finidu

amus finidu

azis finidu

ant finidu

aia finidu

aias finidu

aiat finidu

aiamus finidu

aiazis finidu

aiant finidu

ap(p)o a finire

as a finire

at a finire

amus a finire

azis a finire

ant a finire

ap(p)o a aer finidu

as a aer finidu

at a aer finidu

amus a aer finidu

azis a aer finidu

ant a aer finidu

presente imperfetto passato trapassato

eo

tue

isse

nois

bois

issos

fin a

fin as

fin at

fin amus

fin azis

fin ant

fin ir e

fin ir es

fin ir et

fin ir emus

fin ir ezis

fin ir ent

ap(p)a finidu

ap(p)as finidu

ap(p)at finidu

ap(p)amus finidu

ap(p)azis finidu

ap(p)ant finidu

aere finidu

aeres finidu

aeret finidu

aeremus finidu

aerezis finidu

aerent finidu

presente passato

eo

tue

isse

nois

bois

issos

dia finire

dias finire

diat finire

diamus finire

diazis finire

diant finire

dia aer finidu

dias aer finidu

diat aer finidu

diamus aer finidu

diazis aer finidu

diant aer finidu

forma positiva forma negativa

tue

isse

nois

bois

issos

fin i

fin at

fin amus

fin ide

fin ant

non fin as

non fin at

non fin amus

non fin azis

non fin ant

presente passato

fin ire aer finidu

passato

fin idu

presente passato

fin ende aende finidu

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 38

14.2 Verbi irregolari

tenn-er

INDICATIVO

CONGIUNTIVO

CONDIZIONALE

IMPERATIVO

INFINITO

PARTICIPIO

GERUNDIO

Cosi pure: cuntenner, ot(t)enner, ponner (pp. postu), proponner (pp. propostu)

presente imperfetto passato prossimo passato imperfetto futuro futuro anteriore

eo

tue

isse

nois

bois

issos

tenz o

ten es

ten et

ten imus

ten ides

ten ent

ten i a

ten i as

ten i at

ten i amus

ten i azis

ten i ant

ap(p)o tentu

as tentu

at tentu

amus tentu

azis tentu

ant tentu

aia tentu

aias tentu

aiat tentu

aiamus tentu

aiazis tentu

aiant tentu

ap(p)o a tenner

as a tenner

at a tenner

amus a tenner

azis a tenner

ant a tenner

ap(p)o a aer tentu

as a aer tentu

at a aer tentu

amus a aer tentu

azis a aer tentu

ant a aer tentu

presente imperfetto passato trapassato

eo

tue

isse

nois

bois

issos

tenz a

tenz as

tenz at

tenz amus

tenz azis

tenz ant

tenn er e

tenn er es

tenn er et

tenn er emus

tenn er ezis

tenn er ent

ap(p)a tentu

ap(p)as tentu

ap(p)at tentu

ap(p)amus tentu

ap(p)azis tentu

ap(p)ant tentu

aere tentu

aeres tentu

aeret tentu

aeremus tentu

aerezis tentu

aerent tentu

presente passato

eo

tue

isse

nois

bois

issos

dia tenner

dias tenner

diat tenner

diamus tenner

diazis tenner

diant tenner

dia aer tentu

dias aer tentu

diat aer tentu

diamus aer tentu

diazis aer tentu

diant aer tentu

forma positiva forma negativa

tue

isse

nois

bois

issos

ten e

tenz at

tenz amus

ten ide

tenz ant

non tenz as

non tenz at

non tenz amus

non tenz azis

non tenz ant

presente passato

tenn er aer tentu

passato

ten tu

presente passato

ten ende aende tentu

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 39

d-are

INDICATIVO

CONGIUNTIVO

CONDIZIONALE

IMPERATIVO

INFINITO

PARTICIPIO

GERUNDIO

presente imperfetto passato prossimo passato imperfetto futuro futuro anteriore

eo

tue

isse

nois

bois

issos

da o

d as

d at

d amus

d azis

d ant

d a ia

d a ias

d ai at

d a i amus

d a i azis

d a i ant

ap(p)o dadu

as dadu

at dadu

amus dadu

azis dadu

ant dadu

aia dadu

aias dadu

aiat dadu

aiamus dadu

aiazis dadu

aiant dadu

ap(p)o a dare

as a dare

at a dare

amus a dare

azis a dare

ant a dare

ap(p)o a aer dadu

as a aer dadu

at a aer dadu

amus a aer dadu

aiazis a aer dadu

ant a aer dadu

presente imperfetto passato trapassato

eo

tue

isse

nois

bois

issos

di a

di as

di at

di amus

di azis

di ant

d are

d ares

d aret

d aremus

d arezis

d arent

ap(p)a dadu

ap(p)as dadu

ap(p)at dadu

ap(p)amus dadu

ap(p)azis dadu

ap(p)ant dadu

aere dadu

aeres dadu

aeret dadu

aeremus dadu

aerezis dadu

aerent dadu

presente passato

eo

tue

isse

nois

bois

issos

dia dare

dias dare

diat dare

diamus dare

diazis dare

diant dare

dia aer dadu

dias aer dadu

diat aer dadu

diamus aer dadu

diazis aer dadu

diant aer dadu

forma positiva forma negativa

tue

isse

nois

bois

issos

da e

di at

di amus

d ade

di ant

non di as

non di at

non di amus

non di azis

non di ant

presente passato

d are aer dadu

passato

d adu

presente passato

d ende aende dadu

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 40

seg-are

INDICATIVO

CONGIUNTIVO

CONDIZIONALE

IMPERATIVO

INFINITO

PARTICIPIO

GERUNDIO

Cosi pure: apeigare, fraigare, mandigare

presente imperfetto passato prossimo passato imperfetto futuro futuro anteriore

eo

tue

isse

nois

bois

issos

seg o

seg as

seg at

seg amus

seg ades

seg ant

seg ai a

seg ai as

seg ai at

seg ai amus

seg ai azis

seg ai ant

ap(p)o segadu

as segadu

at segadu

amus segadu

azis segadu

ant segadu

aia segadu

aias segadu

aiat segadu

aiamus segadu

aiazis segadu

aiant segadu

ap(p)o a segare

as a segare

at a segare

amus a segare

azis a segare

ant a segare

ap(p)o a aer segadu

as a aer segadu

at a aer segadu

amus a aer segadu

azis a aer segadu

ant a aer segadu

presente imperfetto passato trapassato

eo

tue

isse

nois

bois

issos

segh e

segh es

segh et

segh emus

segh ezis

segh ent

seg are

seg ares

seg aret

seg aremus

seg arezis

seg arent

ap(p)a segadu

ap(p)as segadu

ap(p)at segadu

ap(p)amus segadu

ap(p)azis segadu

ap(p)ant segadu

aere segadu

aeres segadu

aeret segadu

aeremus segadu

aerezis segadu

aerent segadu

presente passato

eo

tue

isse

nois

bois

issos

dia segare

dias segare

diat segare

diamus segare

diazis segare

diant segare

dia aer segadu

dias aer segadu

diat aer segadu

diamus aer segadu

diazis aer segadu

diant aer segadu

forma positiva forma negativa

tue

isse

nois

bois

issos

seg a

segh et

segh emus

seg ade

segh ent

non segh es

non segh et

non segh emus

non segh edas

non segh ent

presente passato

seg are aer segadu

passato

seg adu

presente passato

segh ende aende segadu

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 41

fagh-er

INDICATIVO

CONGIUNTIVO

CONDIZIONALE

IMPERATIVO

INFINITO

PARTICIPIO

GERUNDIO

Cosi pure: traěgher, beneěgher, astringher, cogher, tingher. Il participio passato č rispettivamente:

traětu, beneětu, astrintu, cot(t)u, tintu.

presente imperfetto passato

prossimo

passato imperfetto futuro futuro anteriore

eo

tue

isse

nois

bois

issos

fag o

fagh es

fagh et

fagh imus

fagh ides

fagh ent

fagh i a

fagh i as

fagh i at

fagh i amus

fagh i azis

fagh i ant

ap(p)o fat(t)u

as fat(t)u

at fat(t)u

amus fat(t)u

azis fat(t)u

ant fat(t)u

aia fat(t)u

aias fat(t)u

aiat fat(t)u

aiamus fat(t)u

aiazis fat(t)u

aiant fat(t)u

ap(p)o a fagher

as a fagher

at a fagher

amus a fagher

azis a fagher

ant a fagher

ap(p)o a aer fat(t)u

as a aer fat(t)u

at a aer fat(t)u

amus a aer fat(t)u

azis a aer fat(t)u

ant a aer fat(t)u

presente imperfetto passato trapassato

eo

tue

isse

nois

bois

issos

fag a

fag as

fag at

fag amus

fag azis

fag ant

fagh er e

fagh er es

fagh er et

fagh er emus

fagh er ezis

fagh er ent

ap(p)a fat(t)u

ap(p)as fat(t)u

ap(p)at fat(t)u

ap(p)amus fat(t)u

ap(p)azis fat(t)u

ap(p)ant fat(t)u

aere fat(t)u

aeres fat(t)u

aeret fat(t)u

aeremus fat(t)u

aerezis fat(t)u

aerent fat(t)u

presente passato

eo

tue

isse

nois

bois

issos

dia fagher

dias fagher

diat fagher

diamus fagher

diazis fagher

diant fagher

dia aer fat(t)u

dias aer fat(t)u

diat aer fat(t)u

diamus aer fat(t)u

diazis aer fat(t)u

diant aer fat(t)u

forma positiva forma negativa

tue

isse

nois

bois

issos

fagh e

fag at

fag amus

fagh ide

fag ant

non fag as

non fag at

non fag amus

non fag azis

non fag ant

presente passato

fagh er aer fat(t)u

passato

fa t(t)u

presente passato

fagh ende aende fat(t)u

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 42

sigh-ire

INDICATIVO

CONGIUNTIVO

CONDIZIONALE

IMPERATIVO

INFINITO

PARTICIPIO

GERUNDIO

Cosi pure: cunsighire, pessighire

presente imperfetto passato prossimo passato imperfetto futuro futuro anteriore

eo

tue

isse

nois

bois

issos

sig o

sigh is

sigh it

sigh imus

sigh ides

sigh int

sigh i a

sigh i as

sigh i at

sigh i amus

sigh i azis

sigh i ant

ap(p)o sighidu

as sighidu

at sighidu

amus sighidu

azis sighidu

ant sighidu

aia sighidu

aias sighidu

aiat sighidu

aiamus sighidu

aiazis sighidu

aiant sighidu

ap(p)o a sighire

as a sighire

at a sighire

amus a sighire

azis a sighire

ant a sighire

ap(p)o a aer sighidu

as a aer sighidu

at a aer sighidu

amus a aer sighidu

azis a aer sighidu

ant a aer sighidu

presente imperfetto passato trapassato

eo

tue

isse

nois

bois

issos

sig a

sig as

sig at

sig amus

sig azis

sig ant

sigh ir e

sigh ir es

sigh ir et

sigh ir emus

sigh ir ezis

sigh ir ent

ap(p)a sighidu

ap(p)as sighidu

ap(p)at sighidu

ap(p)amus sighidu

ap(p)azis sighidu

ap(p)ant sighidu

aere sighidu

aeres sighidu

aeret sighidu

aeremus sighidu

aerezis sighidu

aerent sighidu

presente passato

eo

tue

isse

nois

bois

issos

dia sighire

dias sighire

diat sighire

diamus sighire

diazis sighire

diant sighire

dia aer sighidu

dias aer sighidu

diat aer sighidu

diamus aer sighidu

diazis aer sighidu

diant aer sighidu

forma positiva forma negativa

tue

isse

nois

bois

issos

sigh i

sig at

sig amus

sigh ide

sig ant

non sig as

non sig at

non sig amus

non sig azis

non sig ant

presente passato

sigh ire aer sighidu

passato

sigh idu

presente passato

sigh ende aende sighidu

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 43

benn-er

INDICATIVO

CONGIUNTIVO

CONDIZIONALE

IMPERATIVO

INFINITO

PARTICIPIO

GERUNDIO

Cosi pure: cumbenner, imbenner, prevenner

presente imperfetto passato prossimo passato imperfetto futuro futuro anteriore

eo

tue

isse

nois

bois

issos

benz o

ben is

ben it

ben imus

ben ides

ben int

ben i a

ben i as

ben i at

ben i amus

ben i azis

ben i ant

so bčnnidu

ses bčnnidu

est bčnnidu

semus bčnnidos, -as

sezis bčnnidos, -as

sunt bčnnidos, -as

fia bčnnidu

fias bčnnidu

fiat bčnnidu

fiamus bčnnidos, -as

fiazis bčnnidos, -as

fiant bčnnidos, -as

ap(p)o a benner

as a benner

at a benner

amus a benner

azis a benner

ant a benner

ap(p)o a esser bčnnidu

as a esser bčnnidu

at a esser bčnnidu

amus a esser bčnnidos, -as

azis a esser bčnnidos, -as

ant a esser bčnnidos, -as

presente imperfetto passato trapassato

eo

tue

isse

nois

bois

issos

benz a

benz as

benz at

benz amus

benz azis

benz ant

benn er e

benn er es

benn er et

benn er emus

benn er ezis

benn er ent

sia bčnnidu

sias bčnnidu

siat bčnnidu

siamus bčnnidos, -as

siazis bčnnidos, -as

siant bčnnidos, -as

essere bčnnidu

esseres bčnnidu

esseret bčnnidu

essčremus bčnnidos, -as

essčrezis bčnnidos, -as

esserent bčnnidos, -as

presente passato

eo

tue

isse

nois

bois

issos

dia benner

dias benner

diat benner

diamus benner

diazis benner

diant benner

dia esser bčnnidu

dias esser bčnnidu

diat esser bčnnidu

diamus esser bčnnidos, -as

diazis esser bčnnidos, -as

diant esser bčnnidos, -as

forma positiva forma negativa

tue

isse

nois

bois

issos

ben i

benz at

benz amus

ben ide

benz ant

non benz as

non benz at

non benz amus

non benz azis

non benz ant

presente passato

benn er esser bčnnidu

passato

bčnn idu

presente passato

ben ende essende bčnnidu

LIMBA SARDA UNIFICADA • Norme di base | pag. 44

bal-er

INDICATIVO

CONGIUNTIVO

CONDIZIONALE

IMPERATIVO

INFINITO

PARTICIPIO

GERUNDIO

Cosi pure: boler, doler

presente imperfetto passato prossimo passato imperfetto futuro futuro anteriore

eo

tue

isse

nois

bois

issos

baz o

bal es

bal et

bal imus

bal ides

bal ent

bal i a

bal i as

bal i at

bal i amus

bal i azis

bal i ant

ap(p)o bŕlidu

as bŕlidu

at bŕlidu

amus bŕlidu

ades bŕlidu

ant bŕlidu

aia bŕlidu

aias bŕlidu

aiat bŕlidu

aiamus bŕlidu

aiazis bŕlidu

aiant bŕlidu

ap(p)o a baler

as a baler

at a baler

amus a baler

azis a baler

ant a baler

ap(p)o a aer bŕlidu

as a aer bŕlidu

at a aer bŕlidu

amus a aer bŕlidu

azis a aer bŕlidu

ant a aer bŕlidu

presente imperfetto passato trapassato

eo

tue

isse

nois

bois

issos

baz a

baz as

baz at

baz amus

baz azis

baz ant

bal er e

bal er es

bal er et

bal er emus

bal er ezis

bal er ent

ap(p)a bŕlidu

ap(p)as bŕlidu

ap(p)at bŕlidu

ap(p)amus bŕlidu

ap(p)azis bŕlidu

ap(p)ant bŕlidu

aere bŕlidu

aeres bŕlidu

aeret bŕlidu

aeremus bŕlidu

aerezis bŕlidu

aerent bŕlidu

presente passato

eo

tue

isse

nois

bois

issos