L'Obiettivo, pag. 2, 31.05.2006 

Guvernare cun sa limba sarda

“Guvernare cun sa limba. Fainas, ideas, analizos e propostas pro sa polìtica limbìstiva”. Eja, ecco caldo caldo il libro, rigorosamente in sardo, di Giuseppe Corongiu a tutto tondo sulla lingua sarda. 

Giuseppe Corongiu, intellettuale di punta dell’articolato movimento di promozione della lingua sarda, ripresenta alcuni saggi e articoli su alcuni temi che hanno caratterizzato il dibattito dall’approvazione delle leggi del 1997, regionali e statali, che hanno riconosciuto il sardo come lingua. 

Le tematiche più attuali sull’argomento sono miscelate nell’analisi della nuova disciplina che Corongiu, come tecnico ed esperto, ha contribuito nell’ultimo decennio a far nascere: la politica linguistica per la lingua sarda. 

Nel libro il vero “filo conduttore” è legare il discorso della lingua sarda alla modernità e all’innovazione. Nei suoi saggi c’è il rifiuto totale del folclore, della nostalgia, del passatismo etno-rurale della vecchia arcadia della sardità. Corongiu è legatissimo e fiero del suo mondo, ma si sente un sardo “metropolitano”, un cittadino del mondo. 

“Per salvare la lingua sarda – scrive Corongiu – bisogna sprovincializzare la que¬stione. Una lotta per difendere una diversità che serve soprattutto per “essere” qualcuno nel mondo come sardi”.

I saggi pubblicati nel libro “Guvernare cun sa limba” (edito da Condaghes) sono una fotografia del recente passato della politica linguistica vista da un testimone particolare che ha lavorato molto anche con le pubbliche amministrazioni. Le varietà utilizzate sono quindi diverse: dal sardo settentrionale, al centrale, dal meridionale alla Lingua Sarda Unificata, fino alle sperimentazioni in Limba de Mesania. Utilizzate come parte di un tutto che è la lingua sarda. Per Corongiu, “l’identità è iniziativa e processo rivolto al futuro, non pura difesa del passato”. Il libro è quindi un’occasione per approfondire una visione moderna della questione della lingua sarda. 



redazione Obiettivo